Cultura & Società Ultime Notizie

Bolzano. Presentata la collezione di Sigilli del Museo Civico

15 Maggio 2019

author:

Bolzano. Presentata la collezione di Sigilli del Museo Civico

Di alto valore culturale, il fondo rappresenta un importante testimonianza della vita di tante famiglie passate per la Città di Bolzano in sette secoli di storia. 

La quantificazione e il controllo dello stato di conservazione sono di fatto ultimati così come l’immissione dei dati nel sistema patrimoniale della Città di Bolzano. Stamane l’ Assessore comunale alla Cultura ed il collega referente per il gruppo linguistico tedesco, hanno presentato la collezione di “Sigilli” del Museo Civico. Si tratta di 49 scatole per un totale di 3.424 sigilli in cera in culla di cera, in cera in capsula di metallo, in cera in capsula di legno, in carta, in ceralacca. Una selezione sarà esposta nel nuovo allestimento del Museo Civico.

Lo stato dei sigilli è buono, sono ben conservati e leggibili. In pochi casi necessitano di un intervento di restauro o di spolveratura per migliorarne le condizioni generali. La maggior parte di essi è rotonda, altri di forma ovale. La forma determina se il sigillo sia di origine civile (rotondo) o ecclesiastica (ovale). I sigilli fondamentalmente altro non sono che delle “garanzie” legate al documento (pergamena) che ne assicurano l’autenticità: praticamente la firma.
Come ha spiegato il direttore del Museo Stefan Demetz: “Durante la ricognizione delle 49 scatole dei sigilli sono state formulate alcune ipotesi riguardanti la provenienza e la proprietà di questi beni storico-artistici. Con certezza si sa che i sigilli presenti al Museo erano appesi a documenti in pergamena o carta, che per la maggior parte costituivano il fondo dell’ospedale del Santo Spirito, che fu il primo ospedale civico in città, a partire dalla seconda metà del Duecento, fino al 1859 e si trovava dove ora ci sono le Poste centrali. Era un ente pubblico gestito dal Comune”.
Lo stesso Demetz ha inoltre aggiunto che: “Si tratta di documenti che rappresentano la garanzia a curarsi, o donazioni all’ospedale, oppure ringraziamenti per essere stati curati. Bisogna sapere che all’epoca e per molti secoli, l’ospedale era tra i maggiori produttori di vino nell’area atesina: era l’azienda più importante del luogo, per cui vi transitavano vari documenti di transazioni dei diversi tipi di ospiti. Nella seconda metà dell’800, quando l’ospedale cambiò sede, questi documenti storici vennero spostati ed essendo non tutelati, in parte si dispersero . Il concetto dell’unità tra documento e sigillo andava a sparire: non vi era ancora piena consapevolezza sull’importanza di conservare un documento nella sua forma integrale”.
Intorno al 1870 molti documenti furono venduti e una parte dei sigilli – acquistati da mercanti stranieri – finì in una collezione privata di Bolzano: la “Collezione Von Zallinger”. Si tratta soprattutto di sigilli di famiglie borghesi che, alla morte di Michael von Zallinger, vennero ceduti al Museo Civico di Bolzano. Una volta in possesso del museo, l’allora presidente della Società del Museo, il Barone von Eyrl, iniziò a studiarli. Tra il 1929 e il 1948 pubblicherà poi sulla rivista “Schlern” cinque articoli che descrivono precisamente le iscrizioni riportate su ogni singolo sigillo, tentandone anche una datazione.
Nel corso della conferenza stampa è stato sottolineato come la raccolta dei sigilli copra il periodo dal tardo Duecento all’inizio del 20° secolo. In ogni caso la concentrazione massima dei documenti è compresa tra il 1500 e il 1700. I sigilli sono prodotti di alta oreficeria. Venivano creati dai tipari, artisti di oreficeria e ognuno, curato sin nei dettagli più minimo risulta diverso dall’altro.

Nel loro alto valore artistico e storico, racchiudono un mondo, perché descrivono nome, stemma e storia della famiglia che rappresentano. Il valore culturale della collezione è importante perché rappresenta un importante testimonianza della vita quotidiana di intere famiglie passate per la Città di Bolzano a cavallo di sette secoli. Il Museo Civico non può che essere orgoglioso di conservarne la storia.
Da segnalare infine che questi ritrovamenti, sono da considerarsi piuttosto usuali nei musei, quando si intraprendono grosse risistemazioni di depositi condotte parallelamente al riordino delle collezioni. Questo accade soprattutto in quei musei con una lunga storia come il Museo Civico di Bolzano, dove, nel tempo, nei depositi, si sono stratificati i materiali e dove si sono avvicendati più responsabili che hanno fatto il loro possibile con altre risorse e altre visioni, e con altre emergenze.