Trento. Università e ingegneri: intesa per la formazione continua

Firmato l’accordo tra Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento, Dipartimento di Ingegneria industriale e Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica. Obiettivo: promuovere una formazione continua, concreta e attenta agli sviluppi più recenti della professione ingegneristica. Sono previste iniziative di aggiornamento mirate per ingegneri già in attività e per studenti
Come favorire l’innovazione tecnologica e organizzativa nel settore dell’ingegneria e sostenere la competitività del comparto a livello nazionale e internazionale? La risposta sta nello sviluppo e nell’aggiornamento di competenze culturali-tecniche e scientifiche di alta qualità, progettate in ambito accademico fianco a fianco con chi già opera nel settore. Questo l’intento che sta alla base dell’accordo stipulato a Mesiano tra due dipartimenti dell’Ateneo trentino – il Dipartimento di Ingegneria industriale e il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica – e l’Ordine degli Ingegneri del Trentino. L’intesa pone le basi per la co-progettazione di iniziative di formazione per chi già opera o intende lavorare come ingegnere/a e, dall’altro, al monitoraggio delle esigenze formative del settore per lo studio di programmi didattici sempre più efficaci.
Il documento è stato sottoscritto dal direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale (DII) Dario Petri, dal direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica (DICAM) Oreste Salvatore Bursi e dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, Giovanni Maria Barbareschi.
L’obiettivo è quello di mettere in contatto le esigenze e le competenze di chi ha maturato esperienza lavorativa sul campo con la ricerca, lo studio e la specializzazione portati avanti in ambito accademico, in un’ottica di scambio reciproco e crescita di entrambe le parti. Un impegno che per quanto riguarda l’Ateneo rientra tra le attività messe in campo per entrare in relazione con il tessuto sociale e produttivo del territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze e le proprie infrastrutture di servizio. Quella che, oltre alla didattica e alla ricerca, viene definita la cosiddetta “terza missione” dell’università. Per gli ingegneri, del resto, la formazione continua è un obbligo statutario “per mantenere le proprie capacità professionali ad un livello adeguato allo sviluppo della tecnologia, della legislazione, e dello stato dell’arte della cultura professionale”.
«Quanto sottoscritto con questo documento – ha detto il presidente dell’Ordine Giovanni Maria Barbareschi – rappresenta un passo significativo di contatto tra formazione e lavoro in campo ingegneristico. Si tradurrà in occasioni di aggiornamento e riflessione per i liberi professionisti già attivi e nell’opportunità di entrare in contatto con le problematiche concrete dell’attività lavorativa per i giovani. L’iniziativa conferma l’attenzione dell’Ordine per la formazione teorica e pratica quale elemento strategico di crescita professionale».
«L’accordo – ha commentato Dario Petri, direttore del DII – instaura un rapporto più strutturato e sistematico con l’Ordine degli Ingegneri e intende essere un primo passo importate verso una maggiore integrazione con il territorio nella formulazione condivisa e nella realizzazione di iniziative volte a favorire lo sviluppo professionale in ambito ingegneristico».
«Con questa intesa potremo entrare ora nel vivo della progettazione di iniziative coordinate» ha aggiunto il direttore del DICAM, Oreste Salvatore Bursi. «Tra i primi risultati che questo accordo porta con sé c’è anche l’interesse di Confindustria Trento e dell’Ordine degli Ingegneri di Bolzano verso un allargamento della collaborazione. Un segnale di condivisione verso forma di progettazione congiunta che incidano sulla qualità dell’offerta formativa tradizionale e continua».

In foto, firma dell’accordo (Fotoservizio ©Giovanni Cavulli per UniTrento)

 

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