Ma è possibile che il cambio d’ora diventi terra di nessuno?
“Cos’hai da guardarmi ogni giorno in autobus?” ringhia davanti al distributore automatico di snack la studentessa quattordicenne che si sarebbe trovata faccia a faccia con l’altra ragazza un anno più grande di lei. E l’altra, “Io? ma se non ti conosco nemmeno”, avrebbe risposto la seconda, nel tentativo, vano, di chiudere la discussione. Perché la ragazza sarebbe poi stata raggiunta in classe, aggredita, presa per i capelli, presa a calci sul viso, ferita all’occhio da una ginocchiata e spintonata a terra.
Questo il momento clou del pestaggio avvenuto all’Istituto di Istruzione Secondaria di Secondo Grado per le Scienze Umane e per i Servizi “Claudia De’ Medici” a Bolzano in via S. Quirino del quale ieri ha dato notizia il padre della ragazza che ha postato su Facebook la foto dell’occhio nero della figlia accompagnata dalla descrizione dell’accaduto. “Non è stata una lite – scrive il genitore – è stato un atto di violenza gratuito eseguito da una quattordicenne marocchina, sostenuta da un gruppo di connazionali coetanee. Il fatto è avvenuto in classe, sotto gli occhi di tutti i compagni. Insultata e derisa al distributore delle bevande dal gruppetto di ragazze marocchine, mia figlia è stata poi raggiunta in classe, dove è stata insultata, presa per i capelli, scaraventata a terra e violentemente presa a calci in faccia, in particolare all’occhio destro. L’aggressore? Un soggetto molto conosciuto sia nelle precedenti scuole che alle forze dell’ordine con storie di aggressioni fin dalle elementari”.
La quattordicenne è stata sospesa dalla frequenza fino al prossimo 17 aprile. Vincenzo Gullotta, il designato futuro sovrintendente scolastico, commenta il gravissimo episodio segnalando che nei confronti della protagonista dell’aggressione sono stati attivati i servizi sociali e ed è stata inoltrata una segnalazione alla Procura dei minori.
Fin qui la cronaca dell’episodio avvenuto “durante il cambio dell’ora quando la sorveglianza degli insegnanti è un po’ meno efficiente” ha segnalato Gullotta. Ed è su questo aspetto che vale la pena di soffermare la riflessione. Il “cambio d’ora”, è quel momento di passaggio da un insegnante che ha terminato la sua lezione ad un altro insegnante che gli subentra. È mai possibile, ci si chiede, che questo intervallo possa trasformarsi in terra di nessuno ? Onde evitare ciò, la normativa scolastica prevede che l’insegnante uscente è responsabile della disciplina della classe fino all’assunzione di analoga responsabilità da parte dell’insegnante dell’ora successiva. Evidentemente questa normativa viene applicata in certe scuole con molta elasticità confidando in una malintesa maturità dei ragazzi stessi. Varrebbe sicuramente la pena approfondire questo aspetto che coinvolge la responsabilità stessa dei docenti nei confronti dei minorenni loro affidati.