UniTrento – Una “macchina” per il cervello e il territorio: presentata al CIMeC la nuova risonanza magnetica

Oggi a Mattarello il Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento ha incontrato la Fondazione Caritro, sua partner istituzionale. Il CIMeC ha presentato le sue attività, le applicazioni della risonanza magnetica appena acquistata e l’utilizzo dei laboratori di stimolazione transcranica e magnetoencefalografia. Il direttore del CIMeC Carlo Miniussi: «Vogliamo essere un centro di ricerca universitario che si occupa di neuroscienze anche a servizio dei bisogni del territorio, a cominciare dalle persone con patologie del sistema nervoso come la malattia di Alzheimer o altre demenze». Michele Iori, presidente della Fondazione Caritro: «Investire nella ricerca, in particolare quella applicata, è una scelta strategica per Fondazione che aiuta la crescita e lo sviluppo del territorio. Il CIMeC è diventato una realtà, nel campo delle neuroscienze, di eccellenza a livello mondiale».  

Protagonista è stata la nuova RM, la macchina di risonanza magnetica appena acquistata. Uno strumento potente e all’avanguardia, prezioso per “fotografare” lo stato di forma e il comportamento del cervello e quindi studiare tutte le malattie che lo affliggono come il Parkinson, la sclerosi multipla e l’Alzheimer.
Oggi pomeriggio a Mattarello il Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento ha incontrato la Fondazione Caritro, sua partner istituzionale, per un momento di dialogo. Carlo Miniussi, direttore del CIMeC, ricorda: «La Fondazione Caritro ha sostenuto fin dall’inizio il progetto di sviluppare un centro che studiasse il funzionamento del cervello. Lo scorso ottobre abbiamo celebrato i primi 10 anni. Il CIMeC è cresciuto, ha intessuto una rete di collaborazioni internazionali di primo livello. Al tempo stesso vogliamo essere un centro di ricerca universitario che si occupa di neuroscienze anche a servizio dei bisogni del territorio, a cominciare dalle persone con patologie del sistema nervoso come la malattia di Alzheimer o altre demenze».
Michele Iori, presidente della Fondazione Caritro: «Il compito della Fondazione è quello di avere una visione del futuro di lungo termine. Oggi possiamo affermare che il sostegno al CIMeC ha consentito una ricaduta molto positiva sulla comunità locale».
Da tempo il CIMeC voleva organizzare un incontro per illustrare persone, tecnologie e attività a chi, fin dall’inizio, oltre 10 anni fa, ha creduto al progetto e lo ha reso possibile.
L’occasione è stata offerta dalla nuova risonanza magnetica che ha sostituito quella in funzione finora. Con i suoi 3 Tesla e una dotazione strumentale di primissimo ordine, la nuova RM è tra le macchine più potenti ed evolute presenti sul mercato mondiale per la ricerca clinica.
La visita al laboratorio di risonanza magnetica con approfondimento delle applicazioni della nuova macchina è stata curata dallo staff di CIMeC e dal ricercatore Roberto Bottini. La nuova risonanza è, infatti, in grado di soddisfare le sofisticate richieste dei progetti di ricerca attivi al Centro Mente/Cervello in termini di qualità delle immagini, di velocità e di stabilità nel tempo. Tra le numerose iniziative scientifiche portate avanti al CIMeC, la macchina sarà fondamentale per lo sviluppo dei tanti progetti attualmente finanziati dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), contribuendo a consolidare il ruolo dell’Università di Trento nel panorama internazionale della ricerca.
Il CIMeC ha presentato, inoltre, l’utilizzo dei laboratori di stimolazione transcranica, metodica sperimentale utilizzata anche nella ricerca per interventi non farmacologici sui malati di Alzheimer, e la magnetoencefalografia, che permette di ottenere informazioni molto dettagliate su come comunicano tra loro i neuroni.
Fra le numerose attività di ricerca che il CIMeC conduce, particolare rilievo è dato ai temi dell’età matura. C’è il lavoro diagnostico/riabilitativo sui deficit cognitivi svolto al Centro di Riabilitazione Neurocognitiva, CeRiN, e quello finalizzato alla diagnosi precoce delle demenze. Di recente, poi, il CIMeC ha promosso una rete interdipartimentale di ricercatori e ricercatrici all’interno dell’Ateneo per affrontare il tema dell’invecchiamento attivo e della plasticità cognitiva e neurale attraverso una prospettiva multidisciplinare.

Foto/ © Romano Magrone per UniTrento.  

 

 

 

 

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