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Commercio al dettaglio nelle zone produttive, definitivamente estinto il processo alla Corte Costituzionale

18 Ottobre 2018

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Commercio al dettaglio nelle zone produttive, definitivamente estinto il processo alla Corte Costituzionale

L’Unione: “Regolamentare autonomamente il commercio in Alto Adige”.

La Corte Costituzionale a Roma ha diffuso, in questi giorni, l’ultimo atto formale relativamente al processo contro le norme altoatesine sulla limitazione del commercio al dettaglio nelle zone produttive. “Come è noto, la suprema corte era stata più volte interpellata dal governo centrale, perché quest’ultimo era dell’avviso che la legge provinciale altoatesina che limitava il commercio al dettaglio in zona produttiva ai soli beni ingombranti fosse incostituzionale”, ricorda Philipp Moser, presidente dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige.
Con la recente Ordinanza nr. 187 (depositata il 12 ottobre 2018) la Corte Costituzionale ha definitivamente estinto il processo. Il requisito necessario a tale passo è stata la rinuncia, da parte del Consiglio dei ministri, del relativo ricorso, cui ha fatto seguito l’accettazione della controparte, cioè della Provincia Autonoma di Bolzano della rinuncia stessa. L’estinzione del processo è motivata dalla mancanza di fondamento della condizione di incostituzionalità, visto che, nel frattempo, la Provincia ha rielaborato la norma in esame ancorandola anche nella nuova legge in materia di urbanistica e paesaggio.
“Quest’ultimo e definitivo atto formale è un passo decisivo verso un’autonoma regolamentazione del commercio, perché chiude per sempre la discussione e regola in maniera chiara l’esercizio del commercio al dettaglio nelle zone produttive”, commenta soddisfatto Moser, che approfitta dell’occasione anche per ringraziare il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher e i rappresentanti politici a Roma per il loro impegno.
Quanto accaduto avrà ora effetti anche su tutti i processi attualmente in corso in Alto Adige su questo tema, precisa l’Unione.
Philipp Moser conclude ricordando ancora una volta il senso e lo scopo del divieto di commercio al dettaglio nelle zone produttive: “Il commercio dovrebbe potersi insediare e sviluppare nei centri abitati, e non al di fuori di essi. L’Alto Adige ha bisogno di centri urbani vivi, vitali e attrattivi nelle aree metropolitane e nelle zone rurali. Essi vivono della frequenza delle persone che li visitano per i più diversi motivi. E il commercio al dettaglio, insieme alle altre attività di rilievo per i centri urbani, come per esempio la gastronomia, l’artigianato in loco e i servizi, ne sono una componente fondamentale. Affinché sia possibile mantenere anche sul lungo termine l’elevato valore sociale ed economico di un centro urbano, il commercio deve pertanto rimanere nelle zone residenziali”.