Bolzano. Lavoro, “Dopo lunga crisi, primi spiragli di luce” nei settori chimica, tessile ed energia

“In Alto Adige il settore della chimica, del tessile e dell’energia, dopo un lungo periodo di crisi economica, solo ora inizia a vedere spiragli di luce, ma porta con sé ancora i postumi di questa lunga fase economica recessiva”: così il segretario provinciale, Stefano Parrichini, riconfermato alla guida della Filctem/Gechta durante il congresso svoltosi a Bolzano.
Negli ultimi due anni, i lavoratori che hanno perso il lavoro per esuberi, delocalizzazioni o per altre ragioni, sono circa 190, di cui 100 nella zona del Burgraviato impiegati all’Autotest, 30 nella zona di Bressanone occupati alla lavanderia Bolognini, 60 nella zona di Bolzano alle dipendenze della Thun e della vetreria Glas Mueller. Incombe inoltre la spada di Damocle della Memc, Solland Silicon, con un centinaio di lavoratori, attualmente impiegati alla salvaguardia della sicurezza degli impianti, che entro fine anno rischiano di perdere il posto di lavoro, ha ricordato il segretario.
In totale i lavoratori impiegati a livello locale nel settore sono all’incirca 4.000. Parrichini ha quindi fotografato la situazione in Alto Adige del settore dell’energia con la sua distribuzione e produzione. La società Alperia, aggregando quasi tutte le realtà energetiche locali in un’unica società, in Alto Adige ha ottenuto l’esclusiva in questo settore. “In questo periodo abbiamo gestito – ha proseguito – anche il processo di fusione nel settore dell’energia. Sono stati effettuati diversi incontri per omogeneizzare gli accordi di secondo livello a seguito dell’accorpamento che ha visto fondersi diverse società del settore”. Tra le realtà del settore tessile, Parrichini ha ricordato la Moessmer di Brunico, ma in Alto Adige, già da tempo, questo ambito lavorativo è purtroppo in via di estinzione. Un esempio su tutti: la Vist di Caldaro, presente da anni sul territorio, che produceva e vendeva abbigliamento sportivo, ora ha trasferito la propria attività in Lombardia, licenziando di fatto otto lavoratori non disposti a seguire l’azienda.
Riguardo alle sfide future, Parrichini ha parlato dell’importanza dei valori. “Basta abbassare i diritti, servono invece maggiori garanzie, con più ampie tutele collettive. Dobbiamo far comprendere che il sindacato non può limitarsi ad essere un’assicurazione del giorno dopo”, così in conclusione al suo intervento il segretario provinciale.

In foto, Stefano Parrichini

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