A settembre con la legge di bilancio 2019 il Governo nazionale vuole presentare la sua proposta di riforma del sistema d’imposta sul reddito. “Che la riforma fiscale, con la cosiddetta flat-tax come perno centrale, sia da una parte sostenibile finanziariamente e dall’altra aumenti l’equità fiscale è quanto mai dubbio”, afferma con scetticismo la Presidente dell’IPL Christine Pichler. È appurato che, al netto delle imposte, nel sistema attuale le differenze reddituali esistenti tra i contribuenti risultino almeno in parte attenuate. Misure quali “no-tax area”, oneri deducibili e detraibili, nonché la progressività dell’imposta svolgono una funzione di redistribuzione, come dimostrato nella pubblicazione odierna dell’IPL.
Il Governo nazionale intende presentare a settembre la legge di Bilancio 2019 e al suo interno la proposta di riforma del sistema d’imposta sul reddito che ribalterebbe completamente il sistema attuale. Elemento centrale della riforma è la cosiddetta flat tax, un’aliquota sul reddito fissa del 15% o del 20%. È previsto che la flat tax per le aziende entri in vigore già nel 2019, mentre per le famiglie si dovrà attendere il 2020. Altre novità: l’imposta non graverà sul reddito individuale ma su quello familiare. Il sistema di oneri deducibili e oneri detraibili in vigore oggi dovrebbe essere rimpiazzato da una deduzione dall’imponibile fiscale unica di 3.000 € per ogni componente familiare, almeno per i redditi sotto i 35.000 €.
Più equità dopo le imposte
Lo Zoom IPL pubblicato oggi mette in evidenza il potere redistributivo del vigente sistema italiano d’imposta sul reddito. Infatti, è dimostrabile come dopo la tassazione la disuguaglianza reddituale sia più bassa rispetto alla situazione pre-imposta.
Per dimostrarlo l’IPL | Istituto Promozione Lavoratori ha analizzato le dichiarazioni dei redditi relative ai 417.998 contribuenti altoatesini, attingendo ai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). L’IPL ha calcolato l’indice di Gini sia per i redditi al lordo che al netto delle imposte, così come la differenza tra i due valori, espressione quest’ultima del potere redistributivo dell’imposta. L’indice di Gini è uno degli indicatori più utilizzati per calcolare il grado di disuguaglianza di una determinata distribuzione. Esso oscilla tra un valore pari a 0, se tutte le persone hanno lo stesso reddito, e pari ad 1, se una sola persona ha tutto il reddito. “Dal nostro studio in Alto Adige risulta un indice di Gini pari a 0,465 sul reddito lordo e di 0,405 sul reddito netto – a dimostrazione che il sistema fiscale italiano ha un potere redistributivo di non poco conto”, riassume il Direttore dell’IPL Stefan Perini. Guardando all’evoluzione nel tempo, si nota che nel 2016 – ultimo dato disponibile – i redditi al netto dell’imposta erano più equidistribuiti rispetto al 2011. “È il risultato congiunto di no-tax-area, deduzioni, detrazioni, progressività dell’imposta, ma anche del cosiddetto drenaggio fiscale”, aggiunge Perini.
Deduzioni, detrazioni, progressività d’imposta
Gli oneri deducibili vanno a diminuire l’imponibile fiscale. Nell’anno d’imposta 2016 il 20,5% dei contribuenti altoatesini ha goduto di deduzioni sull’imponibile fiscale, pari complessivamente a 400.172.131 €, ossia in media 4.663 € per contribuente interessato. Nella maggior parte dei casi si tratta di deduzioni per contributi previdenziali e assistenziali (79,8%), per la previdenza complementare (15,8%) e per l’abitazione principale (11,0%).
Gli oneri detraibili invece riducono l’imposta lorda. Quasi la totalità dei contribuenti altoatesini (97,2%) ha beneficiato di questa possibilità, accumulando complessivamente detrazioni per 710.128.592 €, ossia in media 1.748 € per contribuente interessato. Nel 59,0% dei casi di tratta di detrazioni per reddito da lavoro dipendente, pensione o reddito assimilato, nel 14,6% per carichi di famiglia e nel 12,2% per spese di recupero del patrimonio edilizio. Seguono poi le detrazioni per spese sanitarie, istruzione e spese funebri.
La progressività dell’imposta, ovvero la crescita dell’aliquota a all’aumentare del reddito, fa sì che le aliquote applicate vadano dal 3,0% per la classe di reddito lordo tra i 5.000 € e i 10.000 € al 40,4% per i redditi oltre i 300.000 €. L’aliquota media applicata ai contribuenti altoatesini è pari al 21,1%.
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