Bolzano. Mille capi d’abbigliamento confiscati dalla Guardia di Finanza donati a persone bisognose

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Bolzano ha sottoposto a confisca un migliaio di capi d’abbigliamento che, su autorizzazione della Procura della Repubblica, sono stati donati a una Onlus bolzanina, da tempo attiva nel campo del volontariato e dell’assistenza alle persone disagiate.
La confisca fa seguito a un sequestro delle Fiamme Gialle giunto al termine di un’indagine sul contrasto alla commercializzazione di capi contraffatti, che ha consentito d’individuare prodotti di vestiario risultati composti da tessuti diversi (meno pregiati) rispetto a quelli descritti sull’etichetta.
L’attività investigativa è partita dal monitoraggio di numerosi negozi d’abbigliamento della provincia, in seguito al quale è stata focalizzata l’attenzione su alcuni esercizi commerciali che esponevano in vendita capi d’abbigliamento confezionati con tessuto pregiato (lana, alpaca, cachemire e altri derivati), a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato.
Sono scattati quindi specifici controlli nei confronti di questi esercizi. In particolare, attraverso accurate analisi dei tessuti, eseguite grazie alla preziosa collaborazione del Laboratorio Analisi dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, è stato accertato che le percentuali di fibre pregiate contenute nei capi d’abbigliamento analizzati erano sensibilmente inferiori rispetto a quelle indicate sull’etichetta e previste da uno specifico Regolamento dell’Unione Europea (il n. 1007/2011 del 27.9.2011).
Nel corso dell’operazione, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica del capoluogo altoatesino due cittadini cinesi residenti a Bolzano ipotizzando, nei loro confronti, i reati di frode nell’esercizio del commercio (art. 515 del codice penale) e ricettazione (648 del codice penale).
Il reperimento, e il successivo sequestro, di circa 1.000 capi irregolari è stato possibile grazie alle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica presso due esercizi commerciali di Bolzano e presso due negozi situati fuori provincia, tutti riconducibili ai due cittadini cinesi.
L’Autorità Giudiziaria ha poi autorizzato la devoluzione a un ente benefico di tutti i capi d’abbigliamento confiscati, prevalentemente maglioni, previa rimozione delle etichette incriminate. L’ente destinatario è attivo da anni in provincia di Bolzano nella tutela delle persone bisognose ed emarginate e gestisce diverse strutture destinate, tra l’altro, a far fronte alla c.d. “emergenze freddo” per i senzatetto.
L’attività svolta ha lo scopo di tenere alta l’attenzione nel comparto della tutela del mercato dei beni e dei servizi ed è orientata al contrasto dei diversi fenomeni illeciti che ledono il made in Italy, la libera concorrenza nonché la sicurezza e la salute dei consumatori e che costituiscono un moltiplicatore d’illegalità che contribuisce ad alimentare circuiti criminali, quali lavoro nero e irregolare, l’evasione fiscale e contributiva, il riciclaggio, l’immigrazione clandestina e il commercio abusivo.

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