Ostenta tranquillità il direttore della Cassa Centrale Raiffeisen Zenone Giacomozzi nell’apprendere le dichiarazioni del primo ministro Conte (lo scorso 6 giugno) che ha promesso di bloccare la riforma del credito cooperativo varata dal precedente esecutivo. Con la riforma del credito cooperativo la legge prevede che accanto a Iccrea (Istituto Centrale del Credito cooperativo) e a Cassa Centrale Banca vi fosse anche un gruppo bancario Raiffeisen a cui aderiscono tutte le Casse rurali dell’Alto Adige attraverso la Cassa centrale. Entro metà luglio dovrebbe arrivare la risposta di Bankitalia sulla nascita del nuovo gruppo bancario Raiffeisen.
Ma la strada che dovrebbe portare alla nascita dei gruppi nazionali Cassa centrale Banca e Iccrea oltre a quello provinciale delle Raiffeisen diventa sempre più contorta. Secondo il ministro 5S Riccardo Fraccaro la riforma del credito cooperativo «è da abolire o quantomeno da riscrivere a fondo». Il suo intervento è scritto a quattro mani con l’altoatesino pentastellato Paul Köllensperger. L’aspetto centrale contestato da Fraccaro risiede nel fatto che la riforma Pd «ha minato l’autonomia gestionale delle piccole Bcc- banche di credito cooperativo.
Foto, Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Paeìrlament
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