Indetto dalla Italian Association for Trenchless Technology (IATT)
Roma, L’Italian Association for Trenchless Technology (IATT) ha indetto la prima edizione del Premio giornalistico No Dig. L’iniziativa intende sostenere una corretta informazione sulle “trenchless technology”, promuovendo la creazione di una cultura di riferimento sui vantaggi ambientali, economici e sociali che queste soluzioni assicurano. Il premio, in particolare, vuole valorizzare le opere giornalistiche di taglio divulgativo che facilitano la comprensione del settore a un pubblico generalista.
Possono partecipare giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti (senza limiti di età) che abbiano pubblicato elaborati su stampa, web, TV o radio tra il 1 gennaio 2017 e il 14 settembre 2018. Le candidature al premio dovranno essere presentate entro le ore 18:00 del 14 settembre 2018, secondo le modalità descritte nel bando.
IATT è una associazione nazionale di categoria che dal 1994 promuove le conoscenze tecniche e scientifiche nel campo delle tecnologie trenchless (o No Dig), sostenendo la formazione di una cultura della sostenibilità che ben si adatta al giornalismo “green” e divulgativo.
Le tecnologie No Dig, cioè tutte quelle soluzioni che consentono la posa, la manutenzione e il risanamento di infrastrutture interrate senza il bisogno di ricorrere ai tradizionali scavi, rappresentano in maniera sempre più evidente un forte strumento a disposizione degli operatori dei servizi per sviluppare e manutenere in maniera veloce e competitiva le proprie reti, nonché un efficace strumento di governance per gli enti che gestiscono il territorio (maggiori informazioni su www.iatt.it).
Al vincitore sarà riconosciuto un premio di 1.000 euro.
Paolo Trombetti, Presidente IATT: “Le trenchless technology permettono di effettuare la posa, l’esercizio e la manutenzione delle reti dei sottoservizi riducendo al minimo, o eliminando del tutto, lo scavo a cielo aperto e, rispetto a questo tipo di intervento, hanno l’evidente vantaggio di ridurre: la movimentazione di materiale (ad esempio il conferimento del materiale di risulta in discarica); il traffico di mezzi pesanti; il tempo e lo spazio di occupazione del suolo pubblico; l’effrazione del manto stradale; l’impatto sulla viabilità; le interferenze con attività commerciali, residenziali o di svago. L’Italia, inoltre, è leader mondiale in questo settore in termini di tecnologie messe sul mercato e progetti d’eccellenza realizzati. A riprova di ciò il fatto che nel 2019 Firenze ospiterà l’International no dig Conference”.
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