Esteri. Germania, sì sofferto dei socialdemocratici alla Grosse Koalition con Angela Merkel

Non è detta l’ultima parola, sull’accordo voterà la base.
A Bonn il sì dei socialdemocratici alla terza Grosse Koalition con Angela Merkel, ma spaccatura all’interno del partito è profonda Cinque ore di intenso dibattito a conclusione del quale la mozione del congresso straordinario è passata con 362 sì contro 279 no. La linea Schulz si è imposta col 56,4% dei consensi. Si apre dunque la strada alle consultazioni alla fine delle quali il verdetto spetterà di nuovo all’Spd, che consulterà tutta la base del partito, 440 mila iscritti, e non solo i delegati come ieri. Il partito di Schulz ha dimostrato ieri a Bonn di avere un metodo democratico formidabile, di cui essere “orgoglioso”. Ma la leadership di Schulz, che ieri era chiaramente a rischio, ha mostrato tutta la sua debolezza. E rischia di continuare a scricchiolare nella corsa a ostacoli organizzata per accertarsi che il prossimo governo abbia l’approvazione della maggioranza del partito. Parlano i numeri: pur avendo schierato i vertici e i volti più credibili a disposizione per convincere i 642 delegati a votare a favore del prossimo governo, gli oppositori, trascinati dai giovanissimi, hanno portato a casa un risultato dignitoso. La mozione del congresso straordinario è passata con 362 sì contro 279 no. La linea Schulz si è imposta col 56,4% dei consensi. Un risultato fragile, che ha perfino rinvigorito le convinzioni ‘anti-Groko’ del leader dello Juso, Kevin Kuehnert, che ha annunciato di voler “riesaminare la situazione. “Il segnale di Bonn è incoraggiante, è chiaro che i nostri argomenti sono fondati“, ha commentato il ventottenne che ha dichiarato guerra alla Merkel. Per gli anziani del partito, rischia invece di trascinare tutti nel baratro. “Non credo che la strada delle nuove elezioni sia la migliore per noi”, ha spiegato infatti Schulz, chiarendo che la scelta di ieri era fra l’alleanza con Merkel e le urne.
Reazioni positive da parte dell’Europa: la Germania co-diretta da Martin Schulz promette di essere “europea e solidale”, secondo le aspirazioni di Emmanul Macron. “Un’ottima notizia per un’Europa più unita, forte e democratica!“, ha dichiarato Martin Selmayr, capo di gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Soddisfatto Paolo Gentiloni che ha definito “un passo avanti per il futuro dell’Europa”. La più cauta di tutti è stata invece la Merkel. Si è compiaciuta della decisione dei futuri possibili alleati, ma ha ricordato di volere “un governo stabile“, chiedendo “un clima ragionevole” per le consultazioni che inizieranno a breve.

Foto, Angela Merkel

 

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