Zeller, “nuovo regolamento Senato riconosce Gruppo per le Autonomie”

Risultato storico per le autonomie speciali e le minoranze linguistiche. Orgogliosi che il Senato abbia saputo riformare le proprie regole.

“La riforma del regolamento del Senato è ampia e significativa in quanto innova e introduce regole e indirizzi che concorrono a un ruolo e funzioni più efficaci del Senato.  Il fallimento della riforma costituzionale e il conseguente mantenimento del sistema bicamerale perfetto hanno imposto un processo di riforma, il cui esito non era affatto scontato, considerata l’impossibilità di fare altrettanto alla Camera per mancato raggiungimento di un consenso, anche minimo, tra i Gruppi parlamentari. Il Senato dunque   può esserne orgoglioso”. È quanto ha affermato Karl Zeller, presidente dei senatori del Gruppo delle Autonomie-Psi-Maie intervenendo in aula per dichiarazione di voto favorevole sulla riforma del Regolamento del Senato.

“Fondamentale per noi autonomisti è, soprattutto, la nuova disciplina dei Gruppi parlamentari. Come Gruppo Per le Autonomie – ha sottolineato Zeller- giudichiamo storico e profondamente significativo che l’unica deroga consentita alla regola imperativa della soglia minima di 10 senatori per la costituzione di un gruppo parlamentare, sia stata riconosciuta ai senatori che siano espressione delle Minoranze Linguistiche riconosciute o che siano stati eletti nelle regioni speciali il cui statuto preveda la tutela di tali minoranze. Il riconoscimento dell’importante ruolo che svolgono i senatori rappresentativi delle minoranze linguistiche e delle autonomie speciali non era affatto scontato”.

“L’irrigidimento della disciplina attuale avrebbe comportato l’impossibilità di ricostituire in futuro il Gruppo Per le Autonomie, nel numero di 10 senatori, perché i senatori espressione delle minoranze linguistiche francesi, tedesche e ladine e gli altri senatori autonomisti si candidano in regioni diverse e con simboli diversi. Abbiamo profondamente apprezzato la sensibilità degli altri gruppi di abbassare il numero minimo a 5 senatori ed evitare così – ha osservato Zeller – la scomparsa di un Gruppo storico che esiste in Senato dal 2001. E’ un riconoscimento che costituisce   un traguardo storico giacché le autonomie e le minoranze linguistiche potranno organizzarsi e dar voce ai loro territori senza dovere necessariamente aggregarsi ad altre componenti politiche per costituire un Gruppo”.

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