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Rio Sinigo, no a nuove centrali elettriche

3 Novembre 2017

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Rio Sinigo, no a nuove centrali elettriche

La conferenza dei servizi in materia ambientale della Provincia ha bocciato i progetti presentati dalle ditte Forest Power srl ed Energytech snc per la realizzazione di due nuovi centrali elettriche sul rio Sinigo. “Si tratta di un corso d’acqua potenzialmente sensibile – si legge nella motivazione ufficiale –  e deve essere garantito il miglioramento sostenibile del bilancio ecologico”.

“La scorsa primavera l’Amministrazione comunale aveva già espresso parere negativo in merito a enrtrambi i progetti. Ci fa piacere che la competente Conferenza dei servizi condivida pienamente le nostre perplessità”, ha spiegato l’assessora all’ambiente Madeleine Rohrer.

“Il deflusso del rio Sinigo, così come quello di molti altri rivi del Montezoccolo, è direttamente e fortemente influenzato dalle precipitazioni. Se queste vengono a mancare anche la portata d’acqua diminuisce rapidamente. Inoltre, in periodi di siccità, le condizioni di deflusso vengono aggravate dalle numerose derivazioni di uso irriguo esistenti, cosicché le due centrali, una volta operative, non potrebbero garantire il deflusso minimo vitale.  È vero che le due imprese richiedenti hanno prospettato – come misura di compensazione ambientale – anche la realizzazione di un bacino irriguo di riserva – ma le sue dimensioni limitate non garantiscono una razionalizzazione sufficienti degli utilizzi e un miglioramento sostenibile del bilancio ecologico”, ha sottolineato la conferenza dei servizi.

“Le piccole centrali idroelettriche producono poca energia e hanno un forte impatto ecologico, perciò non si prestano al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti per la tutela del clima. Il paesaggio non è rinnovabile. Piuttosto dovremmo mirare al miglioramento delle centrali già in funzione”, ha fatto osservare l’assessora Rohrer.

“I periodi di deflussi di magra – si legge ancora nella delibera adottato dalla conferenza provinciale – rappresentano per i popolamenti salmonicoli presenti del rio Sinigo condizioni di vita particolarmente difficili. Per la sopravvivenza di tali comunità ittiche risulta fondamentale che i periodi di deflussi critici vengano interrotti periodicamente da situazioni idrologiche più favorevoli. Ciò permette alla fauna ittica di riprendersi. Le derivazioni pianificati dei progetti  mira però a sfruttare tali periodi di maggiore deflusso e comprometterebbe la vitta dell’ittiofauna riducendo la portata del rio e quindi contribuendo all’accumulo di sedimenti fini. Così facendo si influirebbe in modo negativo anche sullo spostamento dei sedimenti ghiaiosi, importanti per la riproduzione dei pesci”.

Nel suo parere, che ha effetto vincolante – la conferenza dei servizi ha fatto riferimento anche all’aspetto paesaggistico. “I due progetti presentati sono ritenuti invasivi e di notevole impatto nell’ambito della cascata, che è da considerarsi un monumento naturale”.