Roma. “Quei due sono veramente matti”, deposizioni shock al CSM di Lucia Musti che riferisce le deposizioni di Scafarto e Ultimo

«Abbiamo fatto bene a liberarcene subito». «Le loro intercettazioni? Fatte coi piedi». Le informative? «Roba da marziani». Parola del procuratore di Modena Lucia Musti che il 17 luglio, davanti alla prima commissione del Csm, parla così del colonnello del N.O.E  (Nucleo Operativo Ecologico) Sergio De Caprio e del capitano Gianpaolo Scafarto, lamentando le continue pressioni di Scafarto per incontrarla. Scoppia un caso politico dopo la pubblicazione di stralci dell’audizione sull’indagine Consip, la Centrale acquisti della P.A.,  del procuratore di Modena, Lucia Musti, che ha parlato al Consiglio Superiore della Magistratura di «informativa fatta con i piedi», accusando Scafarto e Ultimo di essere degli «esagitati» e di puntare all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi .

Il Pd sottolinea che, se confermati, quelli pubblicati sarebbero “fatti di gravità inaudita” e ipotizza uno scenario «eversivo» ai danni dell’ex capo dell’esecutivo. Replica a muso duro il colonnello dei  Carabinieri Sergio De Caprio. “Non ho mai svolto indagini per fini politici” afferma. Il capitano Ultimo, dal canto suo, assicura di non aver mai «parlato di Matteo Renzi né con la dottoressa Musti né con altri». “Non commento le dichiarazioni del col. Sergio De Caprio- risponde a distanza Musti.-Risponderò solo alle domande dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma. Renzi smorza i toni: «Complotto è una parola che non ho mai usato né utilizzerò adesso. Non dimentico di essere un esponente delle istituzioni, sono il 27esimo presidente del Consiglio in Italia. Esprimo innanzitutto stima verso l’Arma dei Carabinieri nella quale ci sono personalità straordinarie che meritano il rispetto di tutti gli italiani, salvo casi anche recenti di cronaca, stima assoluta. Stima e rispetto profondo per l’azione dell’intelligence italiana e per i magistrati, perché la stragrande maggioranza dei giudici italiani è fatta da persone di grande livello e servitori dello Stato cui va espressa gratitudine».Per ora silenzio dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Non è possibile e opportuno che io intervenga. Trattandosi di una vicenda sulla quale è aperta un’inchiesta, non posso in alcun modo commentare».«Fatti di una gravità inaudita», per Fassino e Franceschini. «Un complotto», aggiunge Zanda.

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