Roma. Berlusconi: “Con Renzi? Mai al governo insieme”

La campagna elettorale, benché non dichiarata è già in pieno regime e Silvio Berlusconi gioca con acume le sue carte. Non c’è nessuna probabilità di un governo Berlusconi-Renzi. Non ritengo possibile e neppure desiderabile una collaborazione con lui e con il Partito Democratico. Né ora, né tantomeno dopo le elezioni. Il mio obiettivo è vincere, lo ripeto ancora una volta, non fare accordi al di fuori del centrodestra”. Queste le parole di Berlusconi al giornalista de “Il Mattino” (di Napoli) che lo intervista a tutto campo sulla situazione politica nazionale. Alla domanda se ritiene che si arriverà a concludere la legislatura prima del voto, Berlusconi si dice convinto che “sarà quasi impossibile votare prima. È un peccato, perché, voglio ripeterlo, sarebbe ora di consentire agli italiani, finalmente, di scegliere. Però questo tempo ci consente di affrontare il tema della riforma elettorale, riprendendo l’accordo al quale si era giunti alla Camera, prima delle elezioni amministrative, su un sistema proporzionale di tipo tedesco, che assegni ad ogni forza in campo la percentuale di parlamentari corrispondente alla percentuale dei voti ottenuti.” Riguardo alle possibili alleanze di Forza Italia, Berlusconi afferma di ritenere più che probabile un rapporto positivo con la Lega. “L’alleanza con la Lega non è mai venuta meno. Insieme governiamo grandi regioni e importanti città e, da alleati, abbiamo affrontato e vinto le recenti elezioni amministrative. Il centrodestra dà spazio alle ragioni della Lega dal 1994. Sono certo che questo continuerà, non tanto per il lavoro delle diplomazie, ma perché condividiamo lo stesso progetto e lo stesso programma”.
Il fatto che sul piano dei i contenuti la Lega di Matteo Salvini appaia più vicina ai Cinquestelle che non a Forza Italia dice che non lo preoccupa per niente. Attribuisce le diversità non a differenze radicali e mette in rilievo  invece gli aspetti comuni. “La Lega è una realtà diffusa soprattutto al nord, con una cultura politica diversa dalla nostra – risponde Berlusconi – con la quale peraltro condividiamo tante battaglie, a cominciare dall’idea di “meno Stato”, laddove lo Stato è troppo presente (l’economia, la tassazione), e “più Stato”, laddove invece lo Stato è insufficiente (la sicurezza). Anche nei confronti dell’Europa usiamo linguaggi diversi, ma abbiamo in comune un’idea: l’Unione dei burocrati, delle norme inutili, degli egoismi di alcuni Stati va ripensata totalmente, oppure non ha futuro”.
Insomma la campagna elettorale è in pieno svolgimento, e tutte le dichiarazioni odierne dovranno essere sottoposte al vaglio della verifica.

Foto, Silvio Berlusconi

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