Bolzano. Primarie Pd, domenica al voto, la partecipazione il nodo politico.

Costa: c’è Macron; De Pascalis: nessun dibattito tra i candidati; Volanti: il Pd locale non deve essere subalterno alla SVP. 

Ieri c’erano quasi tutti i membri della commissione provinciale per il Congresso nella sede di piazza Domenicani a Bolzano a riassumere il quadro delle postazioni politiche e delle aspettative in pectore dei vari dirigenti. La segretaria Liliana Di Fede parla a nome di tutti:”Consultazioni aperte e partecipazione, questo è il Pd”. Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano  sono i tre candidati che si contendono la carica, a sostegno dei quali anche in Alto Adige sono pronte tre liste guidate rispettivamente da Carlo Costa, Mauro De Pascalis e Claudio Volanti. Carlo Costa (Matteo Renzi): “Tenere le percentuali delle scorse primarie sarebbe una vittoria, conto su almeno 5 -6 mila altoatesini”. Cauto Mauro De Pascalis (Andrea Orlando) :“Temo si scenderà. Cinquemila sarebbe un bel segnale.” Contesta la scelta del 30 aprile perché col ponte del 1 maggio ci sarà molta gente che andrà fuori città, e poi è mancato il dibattito tra i candidati. Drastico Claudio Volanti (Michele Emiliano) :”È quello che volevano. Renzi vuole solo vincere, altro che partecipazione.

Alle ultime primarie avevano votato 6850 altoatesini, ma ora il contesto è diverso.

Si vota solo domenica, dalle 8 alle 20. In provincia sono aperti 17 seggi:5 a Bolzano (Circolo don bosco, Casa Altmann a Gries, Centro Civico a Europa Novacella, Cirolo della Stampa in via dei Vanga, e sala polifunzionale a Oltrisarco); e gli altri dodici a Laives, Bronzolo, Ora, Egna, Salorno, Merano, Silandro. Bressanone, Brunico, Vipiteno, Prato Isarco e Appiano. Possono votare oltre ai 1249 iscritti al PD altoatesino tutti gli elettori e simpatizzanti “non militanti apertamente in partiti lontani dai nostri valori”– precisa Di Fede. Basta versare 2 Euro, mostrare la carta di identità e sottoscrivere una dichiarazione di sostegno.

A pochi giorni dalla consultazione le forbici tra speranze e certezze sulla partecipazione oscillano dal 65-70% ipotizzate da Costa , al 20-30% di De Pascalis al 10% di Volanti.

E poi c’è Macron,” – osserva Carlo Costa – qual è la lezione che ci viene da Emmanuel? L’antipolitica si sconfigge facendo crescere i livelli di democrazia. Macron supera i vecchi partiti ma non cavalca l’antipolitica, le spese, gli stipendi. La sua modernità è l’Europa. E lì ci siamo anche noi.”

Scende in picchiata Claudio Volanti dal volo alto. “Non credo al taumaturgo, ma pretendo che il Pd qui a Bolzano debba essere più autonomo. Con ciò cosa intendo dire? Che il Pd non deve essere subalterno alla Svp, ma deve farsi sentire. Ad esempio sulla spesa sanitaria nessuna proposta è stata accolta dalla Svp, così sulla scuola, sulla toponomastica, su Bolzano capoluogo. Pd deve farsi sentire, ma adesso non lo sta facendo.”

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