Situazione ribaltata, Grando potrà scegliere se tornare all’Ipes o chiedere il rimborso per i danni subiti.
L’annullamento per vizio di forma del processo penale a carico di
Stefano Grando porterà l’ex dirigente Ipes alla prescrizione. Non ci sono i margini di tempo per impostare nuovamente i passaggi necesari ad un nuovo processo. Stefano Grando, lo ricordiamo , era stato condannato a tre anni in primo grado dalla giudice Carla Scheidle per corruzione relativamente alla assegnazione di appalti da parte dell’Ente per l’edilizia sociale. Se la sentenza fosse passata in giudicato era previsto il licenziamento.
Ma la Corte d’Appello ha annullato il procedimento perché una perizia calligrafa ha dimostrato che la firma apposta sull’atto di citazione di un’udienza preliminare non era stata tracciata da Grando, ma da altra mano. L’avvocato difensore, Riccardo di Bella, aveva inutilmente sollevato la questione. In secondo grado si è rovesciata la situazione. Gli atti tornano al gup ma tra pochi mesi scatterà la prescrizione. Poiché non si riuscirebbe a giungere alla conclusione di un nuovo processo, il giudice non potrà procedere col rinvio a giudizio.
Per il funzionario si aprono ora diverse possibilità. L’Ipes dovrà richiamarlo al lavoro e l’interessato potrà concordare con l’Istituto le modalità per il suo reintegro, oppure sciogliere il rapporto richiedendo il rimborso per i danni subiti.
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