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Bolzano. Profughi, FirasFadel, accusato di favoreggiamento a scopo di lucro della immigrazione clandestina, nega ogni addebito

Al vaglio le intercettazioni telefoniche nelle quali ricorre anche il suo nome.

La Procura di Bolzano sta intensificando l’indagine su Firas Fadel, il curdo iracheno referente del servizio di assistenza umanitaria della River Equipe, la cooperativa sociale che lavora in sinergia con la associazione onlus Volontarius. Firas Fadel è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro. Il sostituto procuratore Igor Secco ha chiesto l’incidente probatorio in rogatoria per interrogare i profughi che alla polizia austriaca hanno dichiarato di aver scucito a Fadel 500 Euro a persona per poter espatriare al Brennero così da continuare il loro viaggio verso il Nord Europa. Il risultato della indagine della polizia di Italia, Austria e Germania riguardante episodi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina conta finora complessivamente 12 arresti e 11 denunce. In Italia oltre all’arresto di Firas Fadel del centro di accoglienza al Brennero, a tutt’oggi detenuto nelle carceri di Bolzano, altre sette persone sono state invece denunciate.

Secondo gli inquirenti il sistema poggiava su un meccanismo bene oliato che vedeva a capo della organizzazione due cittadini libanesi residenti a Berlino , anch’essi finiti in manette dopo un bliz della Bundespolizei. I migranti, molti dei quali giungevano da Milano, arrivavano in treno fino al Brennero. Poi ad attenderli, dopo aver sborsato la quota destinata a Fadel, c’erano dei passatori ungheresi inviati dall’organizzazione che li accompagnavano clandestinamente fino alla meta desiderata.

Dalle ultime indagini sono emersi alcuni dettagli tra cui alcune telefonate intercettate dalla Bundespolizei nelle quali i due cittadini libanesi ritenuti a capo dell’organizzazione, avrebbero esplicitamente fatto il nome di Firas Fadel citandolo in più occasioni relativamente alla sua presenza al Brennero. È prevedibile pertanto che l’indagine giungerà ad un svolta chiarificatrice quando arriveranno alla Procura di Bolzano gli atti che riguardano le dichiarazioni degli arrestati in Germania. Il difensore di Fadel, l’avvocato Nicola Nettis, si dice convinto della estraneità ai fatti del suo assistito perché– così Fadel sostiene – non conosce le persone che lo citano nelle telefonate. Il suo nome sarebbe semplicemente legato al suo ruolo di operatore del servizio di assistenza della cooperava al confine.

Pinuccia Di Gesaro

Giornalista, scrittrice, editore.

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Pinuccia Di Gesaro

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