Bolzano. Accoglienza profughi, i Verdi vogliono chiarezza

Centocinquanta o forse più sono costretti a vivere per strada.

 

Sono circa 330 i migranti che hanno presentato domanda di asilo o protezione internazionale direttamente in Alto Adige (ex fuori quota) che non sono inclusi nel sistema di protezione e di accoglienza definitivo dalle Direttive 2013/33/UE. Secondo le recenti decisioni del 7 ottobre scorso, queste persone, fino ad un numero massimo di 1470 potrebbero ora essere inserite, se in presenza dei requisiti, nelle quote statali assegnate dallo Stato alla Provincia e godere quindi dei servizi minimi di assistenza previsti dalla normativa internazionale e nazionale.Una parte di queste, circa 330 persone, circa 180, sono accolti nelle strutture ex Lemayr e Salewa in zona industriale a Bolzano, avendo a disposizione solo il vitto e l’alloggio, ma nessun altro servizio minimo (corsi di lingua, consulenza legale, formazione). L’altra parte, circa 150, ma i numeri sono fluttuanti e potrebbero essere molti di più, sono costretti a vivere per le strade delle nostra città.

I Verdi Grüne Vërc di Bolzano – scrivono in una presa di posizione sulla questione – chiedono alle autorità competenti indicazioni chiare e trasparenti sui prossimi passi urgenti da adottare per accogliere queste persone già presenti sul territorio provinciale inserendole in strutture adeguate e offrendo loro le misure minime garantite dai programmi di accoglienza senza aspettare ulteriori giorni e ulteriori notti. Chiedono inoltre le ragioni per cui la circolare provinciale della Ripartizione Politiche Sociali che limita l’accoglienza sia ancora in vigore per quei cosiddetti ex fuori quota che in presenza dei requisiti richiesti potrebbero essere accolti fino al numero massimo di 1470.Con l’arrivo del freddo, saranno molti i pericoli per i richiedenti asilo, compresi donne e minori, per le strade, al freddo e senza alcuna tutela.Anche la nostra città non può chiudere gli occhi di fronte ai problemi dei migranti, e soprattutto di fronte a donne, famiglie con minori, minori non accompagnati, malati, vittime di tratta, tortura o altre forme di violenza, in fuga da guerre, povertà e disperazione.Bolzano città ponte tra culture, multiculturale e integrata, con esperienze di convivenza pacifica e di impegno per i più deboli, è in grado di affrontare e superare in maniera umana e solidale questa sfida di accoglienza e inclusione.

 

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