Bolzano. Ad Alpach rappresentanti dell’Euregio incontrano presidente della Commissione UE

L’impegno comune di Bolzano, Trento e Innsbruck per le politiche sull’immigrazione

Ad Alpach, in Tirolo, alla presenza del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, il presidente dell’Euregio Ugo Rossi, il capitano del Land austriaco Tirolo Günther Platter, il presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher e il presidente del Consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti è stato inaugurato il Centro congressi, un punto di incontro culturale culturale dei tre territori – Alto Adige, Trentino e Tirolo – che formano l’Euregio. L’occasione, riferisce l’Ansa, è stata offerta dalla giornata del Tirolo che ricorre oggi.

I rappresentanti di Bolzano, Trento e Innsbruck hanno portato all’attenzione del presidente Juncker un documento comune riguardante le politiche europee sull’immigrazione. Il documento, intitolato “Risoluzione per un’Europa dalle soluzioni comuni”  prevede alcune precise richieste: un maggiore sostegno dello sforzo dell’Italia nell’accoglienza dei profughi, l’attivazione di politiche europee comuni nei Paesi di provenienza per ridurre la spinta migratoria, un effettivo controllo delle frontiere esterne dell’Ue, la necessità di un’equa distribuzione dei richiedenti asilo tra i Paesi Ue. I Presidenti hanno inoltre ricordato a Juncker il lavoro congiunto svolto nei mesi scorsi da Alto Adige, Trentino e Tirolo per contribuire a scongiurare la barriera e quindi la chiusura al Brennero.
Il presidente Kompatscher ha ribadito che “individualismi e iniziative isolate non ci fanno fare passi avanti. Bisogna concentrarsi tutti sui comuni valori europei e mettere in primo piano la sussidiarietà e la solidarietà.” I Presidenti hanno ricordato il valore aggiunto della collaborazione transfrontaliera nell’Euregio – dall’istruzione alla ricerca, dalla mobilità alla cultura – che significa apertura e porta vantaggi concreti alle popolazioni di Alto Adige, Tirolo e Trentino. Juncker ha ribadito il suo no alla creazione di barriere e l’esigenza che l’Europa si occupi delle grandi questioni e non dei dettagli particolari. “Solo in questo modo la distanza tra Bruxelles e i cittadini sarà ridottaSe le priorità saranno fissate secondo questa impostazione, mettendo un freno al centralismo burocratico e concentrandosi sulle problematiche decisive, allora l’Europa continuerà ad essere la casa comune dei diversi Paesi.”
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