BOLZANO. MOVIDA IN PIAZZA ERBE, LIMITATI I POTERI DELLA SICUREZZA PRIVATA

Riunione blindata ieri tra esercenti residenti e Comune  

Riunione blindata ieri pomeriggio in piazza Walther  tra esercenti, residenti e Comune (ufficio attività economiche, servizio giovani e alcuni consiglieri) e Polizia municipale sulla rovente questione della movida in piazza Erbe. Che fare per evitare schiamazzi e soprattutto vandalismi dopo le 23?

Due le decisioni emerse. La sicurezza privata presidierà piazza Erbe e l’altra decisione è stata quella di istituire un tavolo di lavoro che si incontrerà periodicamente per monitorare e approfondire la complessa questione. Il progetto, legato a filo doppio alla presenza di buttafuori sul territorio, sembra pronto a partire. Le indicazioni, infatti, sono quelle già filtrate nei giorni scorsi: controlli degli agenti della sicurezza privata per due notti la settimana per un mese. Si inizierà con una fase sperimentale, pagata dagli esercenti, per poi ragionare e scegliere, eventualmente, strade più incisive. Il preventivo di spesa per il periodo estivo è di 25mila euro. Le due serate interessate dalla sperimentazione saranno il venerdì e il sabato, quando aumenteranno anche i controlli dei vigili per cercare di dare supporto più efficace all’iniziativa. Ma il vero nodo della questione resta proprio l’efficacia di questa soluzione.

La sicurezza privata, infatti, non può risolvere da sola il problema. Gli addetti alla security possono solo invitare i ragazzi ad entrare nei locali dopo le 23, ma non possono spingersi oltre. Non possono elevare contravvenzioni e men che meno usare metodi coercitivi. Tra l’altro – come fanno notare gli addetti ai lavori – i buttafuori non sono guardie giurate che, comunque, sarebbero solo meri esecutori di un contratto di sorveglianza su beni privati e non hanno alcuna competenza per la sicurezza pubblica. Dal punto di vista normativo, dunque, saranno utilizzati in piazza Erbe unicamente per controllare le aree e gli spazi. La sicurezza delle persone invece è demandata allo Stato, precisa il questore Lucio Carluccio. «Come polizia non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte del Comune che ha competenza sugli orari perché si tratta di una questione amministrativa. Di sicuro noi continueremo a pattugliare con attenzione».

 

 

 

 

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