Bolzano. Fuochi del Sacro Cuore questa sera, tra storia e politica

Storia dell’istituzione del “Patto” tra la Dieta del Tirolo e il Sacro Cuore di Gesù per scongiurare l’invasione di Napoleone

I tradizionali fuochi del Sacro Cuore, che questa sera – tempo permettendo –  illumineranno le montagne in Alto Adige, hanno una lunga storia alle spalle. Vengono accesi tutti gli anni la terza domenica dopo Pentecoste sui monti in segno di fedeltà agli ideali tirolesi, in memoria di un voto fatto il 14 maggio 1796 dalla Dieta del Tirolo al Sacro Cuore di Gesù.

Alla fine del Settecento anche il Tirolo stava per essere conquistato dalla truppe napoleoniche che dalla Francia stavano dilagando in tutta Europa. Gli Asburgo ancora resistevano, ma fino a quando ancora sarebbero riusciti a tener testa all’ondata straripante che stava travolgendo il continente?

Dopo aver occupato Milano, il 14 maggio 1796, il generale Buonaparte puntava da sud verso il Tirolo con l’intento di ricongiungersi sull’Inn con il generale Moreau, che scendeva da nord, per ricongiungersi e insieme marciare su Vienna.

Per decidere come fronteggiare la situazione la Dieta tirolese – il parlamento dei rappresentanti dei nobili, clero e contadini – elesse un comitato di 26 uomini che si riunì dal 30 maggio al 1 giugno a Bolzano a Palazzo Toggenburg. L’abate della abbazia di Stams, Sebastian Stöckl, propose di porre il Tirolo e il suo popolo sotto la protezione del Sacro Cuore di Gesù e di prestargli voto con un giuramento solenne. La proposta di Stöckl fu accolta all’unanimità. Era il 1 giugno 1796. Il 3 giugno il voto fu solennemente espresso nel Duomo di Bolzano davanti al celebre quadro del Sacro Cuore, tuttora esistente nella cappella ad esso riservata.

Le operazioni di guerra intanto proseguivano secondo i piani prestabiliti dal generale Buonaparte. Il 5 settembre Napoleone, incalzando le retroguardie austriache entrava a Trento.

Ma qui avvenne il colpo di scena. Anziché proseguire lungo l’Adige verso Bolzano come era nei piani, Napoleone piegò verso est, prese la strada della Valsugana all’inseguimento delle truppe austriache che erano giunte a Bassano al comando di Wurmster per puntare da qui su Vienna attraverso il Friuli. Così il Tirolo fu risparmiato. Il Sacro Cuore, per convinzione unanime dei Tirolesi aveva fatto il miracolo di salvare la Heimat.

Per la bibliografia si veda “I fuochi del Sacro Cuore” di Carlo Romeo, 1996, edizioni Praxis Bolzano

 

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