BOLZANO. TRENTA CHILOMETRI ALL’ORA AL CONFINE CON L’AUSTRIA

BOLZANO. TRENTA CHILOMETRI ALL’ORA AL CONFINE CON L’AUSTRIA

Deciso ieri- 24 febbraio – a Bolzano che la task force di coordinamento che regolerà i controlli ai valichi dell’Italia con l’Austria sarà organizzata dal direttore della ripartizione provinciale Luca Critelli, dal responsabile dell’emergenza profughi in Austria Dietmar Schennach e da Pierluigi La Spada di Cinformi di Trento, oltre ai rappresentanti austriaci. Presenti all’incontro anche i rappresentanti della polizia tirolese e italiana. Chi ipotizzava, o sperava, in controlli  blandi, è stato profondamente deluso perché  al contrario sarà posta la massima attenzione per tutte le direttrici in entrata. Prospettiva peraltro definita “condivisa”, nel senso che anche i rappresentanti della controparte parteciperanno ai controlli ai valichi, ma anche nessuna disponbilità a trattare su alcuni aspetti. I controlli ci saranno e saranno severi. Quindi assicurato il caos al Brennero, ci saranno le code in autostrada e i ritardi dei treni.

A Spielfeld, al confine con la Slovenia, l’Austria consente sostanzialmente una libera circolazione lungo la tratta autostradale, ma al Brennero non sarà così. Il modello, infatti, è quello della frontiera con la Germania dove i tedeschi attuano una selezione approfondita di chi può entrare. «Come noi subiamo questo disagio – è stato affermato –  toccherà anche all’Italia affrontarlo».

È difficile che tutti gli automobilisti saranno fermati, ma di sicuro saranno guardati a vista. Per consentire i controlli a vista, al confine con l’Austria sarà introdotto il limite di velocità dei 30 km all’ora. «Abbiamo preso atto degli obiettivi austriaci – spiega il direttore di AutoBrennero Walter Pardatscher presente all’incontro assieme ai rappresentanti di Asfinag per l’autostrada austriaca – e siamo contenti che ci sia stata un’apertura nell’istituire dei tavoli di confronto. Ora sappiamo chi sono i nostri interlocutori. Va detto che non c’è nulla di stabilito ufficialmente e siamo ancora in una fase interlocutoria sulle modalità operative».

Mentre a Bolzano si istituiva la task force, il capo della polizia tirolese Helmut Tomac aveva raggiunto Vienna per coordinare le azioni del Brennero con il ministero degli interni austriaco. Per quanto riguarda i controlli dei migranti a piedi la scelta austriaca sarebbe quella di replicare il modello Spielfeld. Ad aprile, dunque, dovrebbe arrivare il recinto anche al Brennero: sicuramente più piccolo di quello al confine sloveno, ma con la stessa funzione di controllo degli ingressi. Le quote rimarranno quelle stabilite nei giorni scorsi: 80 richieste d’asilo in Austria e 3.200 transiti. Non una di più: su questo le istituzioni austriache sono state rigide anche nell’incontro di ieri a Bolzano.

Massimo rigore anche per il controllo sui treni. Il ministero austriaco, sempre in contatto con quello italiano, potrebbe chiedere l’autorizzazione a procedere con i controlli identificativi con i propri agenti già in territorio italiano, cioè da Fortezza. I poliziotti austriaci sui treni in territorio italiano già ci salgono per le “scorte trilaterali”, ma cambierebbero leggermente le loro competenze. Nel controllare i documenti di chi entra nel Paese, infatti, le forze austriache eserciterebbero la loro sovranità in un’area straniera. È necessario, pertanto, avere l’autorizzazione italiana.

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