“Il mese della fotografia”: il circolo Modotti al Centro Trevi

Nel mese di novembre, come ormai da tradizione, il circolo fotografico Tina Modotti organizzerà presso il Centro Culturale Claudio Trevi il mese della fotografia-reportage, che sarà imperniato su un’importante mostra fotografica e quattro serate di incontri e videoproiezioni con grandi fotoreporter.

Il tema di quest’anno sarà “il cibo” e dal 4 novembre, per tutto il mese, si potranno ammirare le opere del fotografo Gianni Berengo Gardin  “Terre di risaia”.

Nato a Santa Margherita Ligure, si trasferisce a Milano e si dedica principalmente alla fotografia di reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale, tanto che può essere considerato il “fotografo d’Italia” Fotografo di fama internazionale, ha lavorato per le più grandi agenzie fotografiche ed è molto impegnato nella pubblicazione di libri (oltre 200) e nel settore delle mostre (oltre 200 individuali).

Ci tiene sempre a precisare: “non sono un artista, non voglio passare per artista. Sono uno che documenta o racconta. Sono un testimone della mia epoca, racconto delle cose che sono scomparse o scompariranno, ma sempre in chiave di documento e mai artistica”.

Appassionato dalla ricerca fotografica da oltre cinquant’anni, è infatti sempre stato affascinato dal paesaggio agricolo e dalla vita nei campi e le sue fotografie raccontano un pezzo della storia del nostro paese. Ci presenta un mondo di terre e di acque, di donne e di uomini che tengono viva e continuano la secolare tradizione della coltivazione del riso, conservando con amore le memorie di quando le mondine affollavano la cascina

“Ho sempre considerato la civiltà contadina una grande civiltà e quindi l’ho sempre documentata: guardo con un occhio particolare la gente che lavora e che sgobba, i contadini, così come gli operai. Ho fatto parecchie foto con il mondo del riso come soggetto, ho fotografato anche alcuni musei dei contadini che esistono in Italia. Per realizzare questo reportage mi sono concentrato sulla produzione del riso prima di tutto, quindi sul raccolto, sulla semina, sul taglio e tutto il percorso della produzione fino allo sviluppo industriale e al suo trattamento. Nella vecchia cascina ho documentato gli ambienti, lasciati come erano, dove dormivano le mondine, dove i figli andavano a scuola: era come una piccola città, con tutte le sue attività… un mondo ricco di suggestioni, in cui i luoghi della tradizione e quelli della modernità sono fortemente intrecciati»

Tutti i venerdì di novembre, dalle ore 18, faranno contorno alla mostra quattro serate di incontri con noti fotoreporter che, coordinati dal noto fotografo e giornalista bolzanino Luca Mich, presenteranno i loro reportage, sempre sul  tema del cibo, attraverso videoproiezioni.

6 novembre, ore 18.00

Alfredo Bini    –    Land Grabbing or Land to Investors?

Alfredo Bini, fotogiornalista e regista freelance, pubblica sui maggiori media internazionali e le sue opere vengono presentate in musei, gallerie, università, conferenze e programmi televisivi. Predilige concentrarsi su reportage che affrontino situazioni che ritiene sbilanciate, cioè dove alcuni diritti per noi scontati non sono rispettati o presi in considerazione.

Con la documentazione di ripetuti viaggi in Arabia Saudita, Etiopia e Emirati Arabi, Alfredo Bini spiega il fenomeno che sta devastando milioni di ettari di terra in Africa e non solo.

Land grabbing significa terra carpita, accaparrata, e riguarda gli accordi per l’affitto di milioni di ettari di terreno che le multinazionali dell’agribusiness negoziano con i governi dei paesi in via di sviluppo, operazione che non mira certo a “nutrire il pianeta” ma ad arricchire le multinazionali e ad avvantaggiare i paesi ricchi.

Il land grabbing è una versione contemporanea del neocolonialismo, che priva della loro terra i pastori e i piccoli coltivatori locali, e come se non bastasse comporta l’abbattimento di foreste, l’erosione del suolo, l’accaparramento dell’acqua e la perdita della biodiversità.

La ricerca di Alfredo Bini documenta tale complessa e problematica realtà con un’indagine approfondita e lucida e punta il dito contro il fenomeno del Land Grabbing, sottolineando che la monocoltura toglie la terra alle popolazioni e non può essere certo considerata sviluppo perché non porta i paesi all’autosufficienza ma li orienta verso l’esportazione mettendo a rischio la loro sicurezza alimentare.

13 novembre, ore 18.00

Beatrice De Blasi Semi di libertà

Beatrice De Blasi, impegnata nell’organizzazione della cooperativa Mandacarù, ha perfezionato i suoi studi in fotografia documentaria all’International Center of Photography di New York.). I suoi progetti fotografici di lungo termine riguardano soprattutto storie di produttori di commercio equo e solidale in Asia, Africa e America latina, con l’obiettivo di raccontare il valore del lavoro svolto da donne, cooperative, popolazioni indigene che preservano l’ambiente e la biodiversità e difendono diritti ancestrali in Paesi dove limitate o assenti sono state le riforme agrarie..

Ha una vera e propria passione per la fotografia e il suo progetto a lungo termine è raccontare il valore intangibile del lavoro svolto dai produttori del commercio equo e solidale, uomini e donne normali che fanno un lavoro duro e straordinario per la rivendicazione dei diritti ancestrali di popolazioni indigene, per la preservazione dell’ambiente e della biodiversità, per difendersi dai cambiamenti climatici.

Semi di Libertà è un documentario girato in India and Sri Lanka e racconta anche il percorso ad ostacoli di alcuni prodotti che arrivano sulle tavole europee:  zucchero di canna, banana chips, mango essiccato, olio di cocco e le sfide che affrontano le organizzazioni di commercio equo. Sparizioni di sindacalisti, ambientalisti, insegnanti o contadini impegnati nel rivendicare una riforma agraria sono frequenti.

20 novembre ore 18,00

Pablo Balbontin Arenas: La pesca sostenibile

Sivigliano, nel 1990 si è laureato in giornalismo presso la facoltà di Scienza dell’Informazione dell’Università Complutense di Madrid. Dal 1996, in qualità di inviato dell’Agenzia fotografica Grazia Neri di Milano, sceglie di preferenza incarichi di carattere sociale: in Turchia per testimoniare la tragedia dei Kurdi, in Messico alla Marcia Zapatista dell’EZLN e poi in Albania, nel Kossovo, in Mozambico e in Iraq.

Dal suo reportage sull’Iraq è stato ricavato il volume “I Dannati – Iraq, la guerra silenziosa”, che gli è valso il Premio Albo d’Oro.

Il lavoro che presenterà riguarda la pesca, che fin dai tempi remoti è stata una delle fonti principali nello sviluppo dell’uomo. Oggi purtroppo la pesca industriale a strascico, e la pesca illegale stanno dando fine alla vita nei mari, mentre solo la pesca artigianale. che ancora oggi possiamo trovare in Europa, con le tecniche selettive di cattura e i tempi di pausa, consente alle specie di riprodursi e maturare, preservando in questo modo l’intero ecosistema”.

Oggi l’industria peschiera fattura cinquantamila milioni d’euro e cattura novantaquattro milioni di tonnellate di pesci l’anno e le risorse del mare stanno sparendo.

Oggi, dopo 60 anni di rapido sviluppo tecnologico sappiamo che le risorse del mare stanno sparendo, questo sviluppo va di pari paso alla crescente domanda del mercato internazionale..

La crescita dell’industria peschiera, ci pone fronte a questioni etiche che fino a poco fa non furono considerate, ossia, la sostenibilità delle risorse naturali e della sicurezza alimentare.

L’enorme quantità di denaro e di lavoro che genera lascia poco spazio all’etica, poiché risulta molto complicato ignorare questi benefici economici.

27 novembre ore 18,00

Gianno Berengo Gardin: Raccontare il cibo

L’ultima serata del mese sarà dedicata all’autore delle opere esposte: Gianni Berengo Gardin, che   non si limiterà a presentare la mostra “Terre di risaie”, ma allargherà la visuale anche su altri suoi lavori sul tema.

“Il mese della fotografia”

Gianni Berengo Gardin  –  “Raccontare il cibo”

Centro Culturale Claudio Trevi, via Cappuccini 28, Bolzano

Dal 5 al 27 novembre 2015

Lunedì 14,30 – 18,30

mar-mer-ven 10.00 – 12.30 / 14.30 – 18.30

giovedì 10.00 – 20.00

sabato 10.00 – 12.30

Inaugurazione 4 novembre ore 18.00

ingresso libero

info@circolomodotti.bz.it

Marco P.

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale

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Marco P.

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