Alla Ex Memc di Sinigo- Merano, dipendenti senza stipendio da luglio

Dura presa di posizione del consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Paul Köllensberger e del Deputato Carlo Sibilia in merito alla vicenda ex-Memc di Sinigo presso Merano.

Come si ricorderà con la firma dello scorso 23 dicembre, il Gruppo Pufin Power aveva acquisito la divisione “policristallo” dello stabilimento di Merano da MEMC SunEdison, risolvendo – così allora era parso – anche il problema legato all’occupazione delle 157 maestranze dopo la chiusura dello stabilimento nel 2011. Il piano industriale di Pufin Power, prevedevva l’avvio delle attività a gennaio 2015 con l’intero reintegro occupazionale entro giugno 2015, per poi impiegare circa 230 unità con la produzione a regime di 4800 tonnellate di silicio annuo.

Le cose però stanno sviluppandosi in modo del tutto diverso dalle prospettive iniziali. Nonostante i contributi pubblici ottenuti, tra i quali la riduzione del costo dell’energia elettrica – voce decisiva nei costi di produzione- i dipendenti stanno ancora aspettando lo stipendio dallo scorso luglio.

Il rappresentante del gruppo, l’acquirente Massimo Pugliese viene ora direttamente chiamato in causa dai rappresentanti del M5S i quali, sulla base di sue precedenti esperienze, lo accusano spietatamente di “pompare contributi pubblici e poi di abbandonare le fabbriche alla deriva”, con il risultato che a farne le spese sono i lavoratori, “che restano col cerino in mano, disoccupati e con gli arretrati che non saranno mai saldati”. A conferma delle loro accuse ricordano il fallimento dell’Avellino Calcio, la chiusura definitiva della Ixfin e le difficoltà della El Ital di cui Massimo Pugliese sarebbe responsabile.

Köllensperger e Sibilia concludono la loro denuncia sollecitando la Provincia di Bolzano ad intervenire sollecitamente. “Chiediamo alla mano pubblica  –scrivono infatti nella loro presa di posizione –  di muoversi immediatamente richiamando l’attuale proprietario della Ex-Memc e quelli precedenti alle loro responsabilità per le bonifiche dei terreni, i cui costi sono stimati in 960 milioni di euro, e di organizzare forme concrete di sostegno ai lavoratori, soprattutto con corsi di aggiornamento e riqualificazione professionale, e senza concedere né ora né in futuro nemmeno un euro di sovvenzione a Pugliese e alle sue società”.-

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