POCO FUMO, TANTO ARROSTO. E GUARINIELLO CHE NE PENSA?

Del progetto dell’Amministrazione provinciale di Bolzano di riorganizzare l’attività degli ispettori del lavoro con l’introduzione di “ispezioni con preavviso” “consulenza in azienda” ho già scritto nelle scorse settimane (https://www.buongiornosuedtirol.it/?p=20411).

Ma l’operazione messa in atto dalla Giunta provinciale, con riferimento alle problematiche della sicurezza sul lavoro, non si ferma qui.

Da un documento, inviato da una funzionaria provinciale ad altra Amministrazione, veniamo a conoscere altri elementi di questo progetto di revisione. Un’ipotesi che ancora una volta tenderebbe a travalicare le competenze della Provincia autonoma, garantite dallo Statuto di autonomia, per abbracciare quelle “concorrenti” quando non “esclusive” dello Stato.

La missiva, che riassumiamo per semplicità di comprensione, inizia con 2 banali luoghi comuni. Due di quelle cose che si dicono quando non si ha nulla da dire o, peggio, solo per sollevare un po’ di fumo nel maldestro e ipocrita tentativo di mostrare la propria sensibilità al problema: «Premesso che la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro è interesse primario di tutti e che “ogni infortunio sul lavoro è uno di troppo”, l’obiettivo deve essere perseguito diffondendo la “cultura della sicurezza” che lo faccia percepire come valore aggiunto per tutti e senza richiedere adempimenti che vengano visti soprattutto fra le microimprese come “inutile onere burocratico”».

Ecco qui, in 3 passaggi, il “mantra” che pare agitare le menti dei nostri amministratori: “la semplificazione”. Semplificazione che passa attraverso la riduzione dei controlli, l’eliminazione di quelle inutili scartoffie richieste dalla normativa (valutazione dei rischi, piani di sicurezza),  formazione dei lavoratori ecc.

Ma andiamo avanti, perché dopo tali significative (ed inutili) dichiarazioni di principio, si passa alla sostanza, per proporre, sempre in nome della semplificazione e della sburocratizzazione la solita litania che prevede:

  1. a) la semplice trasposizione delle direttive europee in materia di sicurezza sul lavoro “così come sono” dimenticando, che la caratteristica principale delle direttive comunitarie è quella di porre un “obiettivo” lasciando ai singoli Stati la definizione delle modalità attraverso le quali si intende raggiungere tale scopo;
  1. b) la riduzione degli adempimenti formali per la sicurezza e l’adozione di schemi e formulari. Insomma la c.d. “sicurezza a crocette”, fatta compilando modelli prestampati a volte predisposti via telefono, come fa qualche associazione di datori di lavoro (naturalmente a pagamento).

Ma ecco il “carico da 11”, come direbbe il commissario Montalbano”:

  1. c) la “depenalizzazione” dei reati connessi alla violazione delle norme di prevenzione, reati contravvenzionali per i quali è quasi sempre prevista la sanzione dell’ammenda o dell’arresto, anche se spesso finisce tutto a tarallucci e vino con una semplice sanzione amministrativa.

Ma per la nostra Giunta Provinciale anche questo è troppo, un buffetto e via, alla faccia del 14 mila infortuni all’anno nella sola Provincia di Bolzano e ai 5 morti dei primi sei mesi del 2015.

E chissà cosa ne pensa il Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, il cui ritorno nella nostra città è previsto per il prossimo 30 settembre. Buongiorno Suedtirol potrebbe chiederglielo.

Franco Mugliari (alias Muglia La Furia)

http://muglialafuria.blogspot.com  

 

 

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