Surf in Alto Adige? Pronti? Via!

Surf e onde, chi più o meno ha 35 anni pensa a Point Break e ad un Keanu Reeves giovane poliziotto che lascia l’amico (Patrick Swayze nel ruolo di ladro gentiluomo) cavalcare l’onda del secolo. Il film finisce con lo stesso Reeves che getta il distintivo e dedica la propria vita al surf in onore dell’amico scomparso tra i flutti. Donne in lacrime aggrappate ai ciuffi biondi di Swayze e surfisti che si rivedono nei due personaggi il loro stile di vita. In California si dice che surfisti si nasca, una vera e propria filosofia di vita, il mondo in una tavola. Tutto ciò va oltre lo sport e genera una sfida continua tra uomo e natura, tra onde da rodeo e qualche squalo. Le gare di surf sono buone per le statistiche e gli sponsor, l’anima di questo sport è in ogni praticante, amatore o professionista che sia. Quindi pensi ad una tavola da surf e la mente corre alle onde californiane, alle Hawaii o all’Australia. In realtà tra i monti dell’Alto Adige è possibile praticare questo meraviglioso sport in versioni differenti, le onde non si possono ricreare, ma lo spirito sì. Chi conosce la gente di montagna sa che le sfide per queste persone sono quotidiane da secoli, vivere e muoversi in montagna è al limite molto spesso, filosofia che si abbraccia a quella della tavola da surf. Sup, ovvero Stand Up Paddeling, questa la versione del surf praticato nei fiumi e laghi delle Dolomiti. Si utilizza una tavola da surf e si pagaia, la difficoltà sta nel tracciato del fiume e quindi dipende dalla vostra voglia di mettervi alla prova. Sport a portata di tutti, ci spiega Heinrich, appassionato di sport d’acqua da un lustro, il suo incontro con il Sup fu quattro anni fa presso Punta Sabbione: da lì lo pratica tutto l’anno. Heinrich Chiusole ammette che surfare per lui è cogliere l’attimo, vivere l’adrenalina del momento e anche facendo Sup quest’aspetto lo avvolge fino al midollo. Bene ricordare che in Alto Adige è praticabile, sottolinea Heinrich, nei laghi con accesso al pubblico e sui fiumi navigabili, dove non sono presenti divieti, le bravate possono costare caro, la sicurezza prima di tutto. Heinrich spiega che il riferimento in Alto Adige è Roland Langer, surfista e appassionato di Sup, ci si può rivolgere a lui per praticare ed acquistare pagaie o tavole. ” Feeling like Jesus, walking on water” era il motto di Heinrich ai primordi, ad oggi, con anni d’esperienza ci spiega che poco è cambiato. Fare Sup e surfare per lui significa “mollare e staccare” la spina e godersi l’attimo che porta al limite adrenalinico, può essere l’onda, la folata di vento od un dribbling tra le rapide. Interessante come il Sup sia applicabile al fitness: la tavola funge da appoggio propriocettivo e diventa utile per fare yoga, riabilitazione fisica, preparazione atletica per sport invernali o semplici esercizi di potenziamento muscolare, il tutto in acqua all’ombra di un paesaggio dolomitico. Quest’ultimo aspetto interessante non ha ancora preso molto piede in Alto Adige ma per Heinrich è questione di tempo. Esiste anche un circuito race di questo sport, che ora è più di un’alternativa al surf.

Ci lasciamo con una frase direttamente da Point Break: “il surf? più di uno sport, uno stato mentale, in cui prima di perdi e poi ti ritrovi!”

A chi rivolgersi: http://www.display-sports.it/de/sportartikel.html