Il Neruda, dunque, mette una nuova casella nel suo mosaico e ancora una volta si tratta di un’atleta che conosce la categoria e che ha fame. Di giocare e di giocarsela. “In questo torneo qualsiasi squadra può vincere contro chiunque. È il bello della pallavolo italiana e la molla che spinge la mia voglia. Sono convinta dal progetto e la squadra che sta nascendo è di assoluto livello“. In questo momento si gode le bellezza della sua Pola, le gemme del mare istriano, ma un occhio al Neruda che sta nascendo l’ha buttato eccome. “Certo. Abbiamo un’ossatura di atlete che conoscono bene la serie A e l’hanno giocata con ottimi risultati. Non solo, si tratta di giocatrici che hanno tutte voglia di imporsi, per un motivo o per l’altro. Ci sarà grande carica, dobbiamo essere brave e incanalarla in uno spirito di gruppo il più velocemente possibile“.
Non sembrano esserci molti dubbi, dunque, sullo spirito in campo, ma Matea è anche molto curiosa di scoprire una nuova realtà. “Sono sincera: Bolzano non la conoscevo. Ho guardato delle foto sul web e mi sono informata. C’è tanta natura e mi sembra uno splendido ambiente. Sono entusiasta di scoprirlo di persona“.
Ikic è cresciuta ovviamente nella sua Pola, ma già nel 2006 approda a Vicenza per guardare negli occhi la serie A1. La formazione veneta retrocede e Matea si sposta a Pavia dove centra una salvezza importante. È abituata, insomma, a lottare per questo obiettivo. Nel 2010 lascia l’Italia per andare a giocare nel campionato polacco, per il Gornicza, mettendo ulteriore fieno nella cascina dell’esperienza internazionale e all’estero. Nella stagione 2011/2012 viene ingaggiata dal Lodz.