Concorso di idee per un rilancio soft del Virgolo, la proclamazione del progetto vincitore si fa attendere

Giuria di spicco esamina le tre proposte delle archistar

Recuperare il Virgolo come un pezzo di Bolzano da rendere accessibile ai cittadini e creare un luogo improntato alla quiete, alla ricreazione e all’ispirazione: per mesi tre studi di architettura di rango mondiale hanno lavorato a questo incarico. Martedì le proposte presentate sono state sottoposte a una giuria composta da personalità di spicco che le ha esaminate in dettaglio. Per ora non è stato scelto un vincitore, ma due delle tre proposte passano al secondo round: quella di Coop Himmel(b)lau (Vienna, Los Angeles) e quella di Snohetta (Oslo, New York). „Entrambi i progetti hanno una buona impostazione, ma vanno ulteriormente sviluppati e approfonditi“. Con queste parole il presidente della giuria, prof. Roman Delugan (Vienna), ha spiegato la decisione degli esperti da lui capitanati.

Il Virgolo è un angolo di verde a due passi dalla città, ma in larga misura l’accesso è vietato ai bolzanini. Ora, il gruppo SIGNA di Innsbruck, la cui partecipata KHB srl ha vinto la gara per la ristrutturazione del quadrante attorno alla stazione degli autobus, ha deciso di cambiare il destino del Virgolo. Heinz Peter Hager, presidente della KHB nonché cittadino di Bolzano, vede il concorso di idee come una proposta fatta alla città: „Vorremmo entrare in un dialogo con Bolzano e fare proposte concrete per risolvere i problemi della città.“

La KHB ovvero la SIGNA si è aggiudicata il diritto di prelazione su questo areale di quasi 40 ettari sul Virgolo da decenni inutilizzato e recintato, del quale fanno parte anche alcuni edifici ormai caduti in rovina: la stazione a monte dell’ex funivia del Virgolo, l’albergo Bellavista, la piscina, i campi da tennis ecc. „È un pezzo di natura nelle immediate vicinanze del centro purtroppo non accessibile“, spiega Hager. Da anni anche la politica comunale affronta questo tema, ma per ora le soluzioni proposte erano poche e ancora meno quelle realizzabili: „Ecco perché ci siamo mossi noi.“ La SIGNA ha lanciato un concorso di idee e si è rivolta a tre architetti di fama internazionale: Zaha Hadid (Londra), Snohetta (Oslo/New York) e Coop Himmelb(l)au (Vienna/Los Angeles).

Martedì il progetto di Zaha Hadid è stato presentato dall’arch. Jakub Klaska (partner), dall’arch. Cristiano Ceccato (Associate Director) e dall’ing. Arne Hofmann (Bollinger – Grohmann).

Per Coop Himmelb(l)au erano presenti a Bolzano Wolf D.Prix (partner) e Karolin Schmidbauer (design partner).

Il progetto Snohetta invece è stato illustrato dal prof. Kjetil Thorsen (partner), dall’arch. Patrick Lüth e dall’arch. Patrik Pedó.

La giuria era composta da personalità di spicco – esperti internazionali e locali – e da rappresentanti dei diretti interessati. La presidenza è stata affidata al prof. Roman Delugan, nato in provincia di Bolzano e ora operante a Vienna. Quest’anno gli verrà conferito il Gran Premio dello Stato austriaco per l’architettura. Gli altri componenti erano: prof. Walter Angonese, arch. Thomas Hildebrand (Zurigo), arch. Tobias Micke (architetto paesaggista), arch. Josef March, arch. Helene Hölzl, arch. Carlo Azzolini, arch. Stefano Novello (Italia Nostra), Silvia Tauferer (residente, maso Kohlerhof), dott. Martin Ausserdorfer (presidente STA), Heinz Peter Hager (KHB Bolzano), Peter Malsiner (KHB Bolzano), Heinz Redl (SIGNA Prime), Michael Klement (SIGNA Prime), Bernhard Pöll (ICM, Innsbruck).

Un recupero soft con architettura di qualità rinomata

I progetti presentati erano molto diversi tra loro, rendendo ancora più difficile l’arduo compito della giuria. Per ore i membri della giuria hanno discusso i pro e i contro delle tre proposte.

Alla fine la giuria ha deciso di far passare due progetti al secondo round: quello di Snohetta (Oslo, New York) e quello di Coop Himmelb(l)au (Vienna, Los Angeles). „La sfida era quella di collegare Bolzano al Virgolo plasmando il paesaggio ma interferendo il meno possibile nella sua struttura. Le soluzioni dei due architetti presentano degli approcci controversi, ma alquanto interessanti. Vorremmo però saperne di più e abbiamo posto una serie di domande agli architetti chiedendo loro di fornirci le risposte nelle prossime settimane”, ha spiegato il prof. Roman Deluga durante la conferenza stampa che ha chiuso questa giornata. Prossimo appuntamento per la giuria: il 29 luglio.

Immagine: La giuria al lavoro circondata dai progetti esposti. Dietro a destra davanti alla finestra il presidente prof. Roman Delugan.

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