Alessandro Huber, vorrei essere il rappresentante di tutti quelli – giovani e adulti – che hanno voglia di prendere parte alle decisioni

Alessandro Huber, nato a Bolzano il 4 febbraio 1987, frequenta le elementari e medie nel complesso Longon/Archimede e si diploma al Liceo Scientifico Rainerum nel 2006. Successivamente s’iscrive al corso di laurea triennale in storia contemporanea a Trieste (laurea 2009) frequentando il secondo anno presso la Freie Uni Berlin.
Consegue la Laurea magistrale a Padova in Scienze Filosofiche dopo due anni con focus in filosofia politica e l’applicazione ad essa dei social network. È molto conosciuto a Bolzano per via delle sue diverse attività in ambito culturale e educativo. Appassionato di politica si candida per il Consiglio Comunale di Bolzano. In questa intervista Alessandro Huber parla di politica, di ricambio generazionale, dei temi per cui intende impegnarsi qualora eletto e della sicurezza a Bolzano.

Dott. Huber, Lei candida per il Consiglio Comunale di Bolzano con il PD. Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a fare questo passo importante?

In primo luogo sicuramente l’amore per la mia città. Sono nato e cresciuto a Bolzano per poi tornarci con convinzione dopo gli studi universitari a Trieste, Berlino e Padova. L’impegno per il bene comune, la cosa pubblica, e la convinzione che serva una classe politica di nuova generazione mi hanno spinto a offrirmi per rappresentare chi ha voglia di un vero cambiamento nella nostra città.

Oggi molti parlano di ricambio generazionale, tuttavia non sono tantissimi i giovani che hanno voglia di spendersi in politica per il bene comune. Lei come interpreta questo fenomeno?

I giovani spesso non trovano ascolto. La voce la hanno, le idee e spesso anche le soluzioni innovative sono dibattito quotidiano tra chi ha meno di quarant’anni. Il problema è che i giovani vengono considerati come masse chiassose, che creano problemi e non vengono valorizzati per le loro competenze e i loro punti di vista. Ecco, io vorrei essere il rappresentante di tutti quelli – giovani e adulti – che hanno voglia di prendere parte alle decisioni, che vogliono far sentire la propria voce con educazione, competenza e caparbietà. Ci vuole coraggio e prospettiva di un futuro migliore, io mi rivolgo a chi non smette di sperare in qualcosa di meglio, anche a Bolzano.

Qualora dovesse essere eletto per quali temi, si batterebbe in Consiglio Comunale?

Certamente bisogna essere onesti. Vorrei essere onesto con i miei amici elettori. Dal Consiglio si può lavorare per migliorare tante piccole cose che rendono alta la qualità della vita, cambiare il mondo partendo da quello che abbiamo e migliorando dove si può. I proclami assurdi li lascio ad altri, io mi impegnerei – oltre che portare avanti il programma del mio partito e della coalizione – per combattere il caro prezzi degli affitti a Bolzano, in modo da dare maggiori e concrete possibilità ai giovani, alle giovani coppie, di rendersi indipendenti. Poi penserei sicuramente a migliorare e integrare i servizi della viabilità ciclabile (più chilometri di piste, più sicurezza per pedoni, ciclisti e automobilisti dividendo il più possibile i percorsi) e, last but not least, vorrei reintrodurre la distribuzione dei sacchetti per gli escrementi dei cani in modo da 1. sgravare i proprietari di una spesa antipatica fatta per il bene comune e 2. poter multare con severità i trasgressori che ancora lasciano imbrattati i marciapiedi della nostra città. Può sembrare marginale, ma giovani, bici e animali sono le mie passioni sulle quali so di poter dire la mia con competenza e cognizione di causa.

Si parla molto di sicurezza in questi giorni. Bolzano è diventata una città insicura?

Bolzano è meno sicura di qualche tempo fa. Dato di fatto, non possiamo negare quello che i cittadini e le cittadine percepiscono. Le persone chiedono più controlli? Noi dobbiamo fornire più controlli con il corpo dei vigili urbani (unico di competenza comunale), coordinarci con le forze dell’ordine dello stato e promuovere soprattutto un enorme lavoro di prevenzione vivendo la città e rendendo la vita difficile ai malviventi. Bolzano è sicura, più sicura di tante altre città, ma vogliamo che sia ancora più sicura e protetta. Chi ama Bolzano la difende, la vuole sempre migliore, la vuole vissuta (anche di notte) e fatta di genti che si sentono a casa loro. Chi si sente a casa non delinque, anzi, controlla. Ecco, facciamo sentire Bolzano la casa accogliente di tutte e tutti, apriamola alla cittadinanza e chiudiamo la porta in faccia a chi ci toglie la nostra città.

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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