Se gli studenti giudicano i professori

Premetto che purtroppo mi mancano, Fornero permettendo, ancora dieci anni alla pensione.
Dico purtroppo perché me ne andrei a casa volentieri. Con le vecchie regole mi sarebbero mancati due anni, ora rimarrò in cattedra fino ai 68 anni ! Vi rendete conto ?!!!!
Perché me ne andrei a casa volentieri ?
Ho amato e amo il mio lavoro, ma ultimamente sono diventata allergica ai genitori.
Ora scriverò delle cose molto scomode, consapevole che non si può fare di tutta l’erba un fascio.
Nella mia esperienza tuttavia, che non comprende solo la pratica didattica, ma anche le relazioni con i genitori nel mio ruolo di docente vicaria, devo dire che purtroppo la maggior parte delle madri e dei padri vede la scuola come un potenziale avversario è ritiene che i propri figli debbano essere difesi da questo nemico vessatore.
Ora si potrebbe obiettare che una cosa sono i genitori e altra cosa sono i figli che dovrebbero dare la pagella agli insegnanti. Invece non é così. Mamma e papá , diventati oramai i sindacalisti dei loro figli, li difendono a spada tratta entrando nel merito delle valutazioni, della didattica, degli eventuali provvedimenti disciplinari ( anche quando derivati da episodi di grave maleducazione), tutto questo di fronte agli stessi ragazzi ! Immaginate quindi con quanta imparzialità certi studenti darebbero la pagella ai propri insegnanti !
Mi domando inoltre : quale categoria viene valutata così come si vorrebbe fare con i professori ? I politici ? I medici ? Gli impiegati delle Poste ? Gli artigiani ?
Personalmente non mi permetterei mai di valutare l’operato di un medico, non avendone le competenze, così come non potrei giudicare il lavoro di un idraulico o di un falegname. Sicuramente potrei dire che non é riuscito a ripararmi il rubinetto, oppure che mi ha costruito un brutto tavolo, ma non sarei in grado di dire che il lavoro sarebbe riuscito meglio se avesse seguito una differente procedura oppure se avesse usato attrezzi diversi da quelli impiegati.
Alla fine dell’anno scolastico, una volta usciti i tabelloni, davanti alla porta del mio ufficio di vicepreside, c’è la fila dei genitori che vengono con i figli a recriminare per i voti insufficienti. Naturalmente non è mai colpa dei ragazzi, ma sempre dei docenti che non sanno fare il loro mestiere ! Quando, dopo aver pazientemente ascoltato le critiche rivolte al lavoro del collega e ai suoi criteri di valutazione, domando ai papà e alle mamme che lavoro facciano, mi sento rispondere : la commessa, l’artigiano, l’avvocato, il farmacista …., ma tutti siamo andati a scuola e qui di sappiamo cosa vuol dire insegnare ! …..
Ecco, qui sta il nocciolo della questione.
In ottobre, in occasione della visita del ministro della pubblica istruzione Giannini presso il nostro liceo, dopo l’intervento di saluto della nostra Dirigente, sale sul palco la presidentessa della consulta provinciale dei genitori che esordisce dichiarando che madri e padri vogliono e devono entrare sempre di più nel merito delle scelte organizzative e didattiche della scuola, perchè tutti siamo stati sui banchi e perciò tutti capiamo di scuola.
Ministro e Sovrintendenti applaudivano, i docenti presenti in aula si sono sentiti insultati !
Ricordo con fastidio quando , anni addietro , mi imbattei in un Preside “democratico” che faceva scegliere i libri  ai docenti previo però il benestare dei genitori in merito alla validitá didattica dei libri di testo ! Come a dire : tu medico scegli il farmaco solo dopo che io, paziente, ho stabilito la sua efficacia !
Recentemente in una mia classe , una prima di quattordicenni, consegno una verifica scritta da me corretta accompagnata da tanto di griglia di valutazione. Il giorno dopo scendono nel mio ufficio i rappresentanti di classe sostenendo che i compiti a cui avevo assegnato un voto insufficiente e quelli a cui avevo dato nove (9) erano sostanzialmente identici ! Credo che la mia sfuriata se la ricorderanno per un pezzo. Dopo 35 anni che correggo verifiche non lascio che dei quattordicenni appena usciti dalla scuola media si permettano di entrare nel merito delle mie valutazioni ! Tuttavia il loro atteggiamento è emblematico. Anche solo 10 anni fa non si sarebbero mai permessi nemmeno di pensarla una cosa del genere. Invece ora si sono messi là con i compiti in mano, a fare i confronti, a giudicare le correzioni da me fatte sulla forma e sui contenuti , come se fossero dei docenti universitari ! D’altro canto se a casa e nell’ambiente in cui vivono sentono sempre parlare male dei docenti ( incompetenti, fannulloni, persone che hanno intrapreso questo mestiere perché non sarebbero stati capaci di fare altro ) ora anche bisognosi di una pagella da parte degli studenti,per pungolarli a lavorare meglio e di più, ci dobbiamo forse meravigliare ?!!!!

Alessandra Galeazzi
vicaria Liceo Pascoli Bolzano
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