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POVERI CRISTI E POLITICI INTOCCABILI

Che differenza c’è tra un vitalizio e una pensione? E cosa vuol dire indennità, quella che i latini avrebbero definito “damni restitutio”, ovvero restituzione del danno? E poi qual è la differenza tra ritenuta fiscale, assistenziale e previdenziale, e cos’è un regime retributivo, come si differenzia dal contributivo, e quali conseguenze comporta l’uno o l’altro sulla pensione?  Cosa vuol dire “trasformazione del regime previdenziale dei deputati con il superamento dell’assegno vitalizio, vigente fin dalla prima legislatura del Parlamento repubblicano e l’introduzione con decorrenza primo gennaio 2012 del trattamento pensionistico basato sul sistema di calcolo contributivo”? Sfido qualunque persona di media cultura, e persino medio – alta, di saper rispondere con precisione e cognizione di causa alle domande che ho posto.

Tutti invece, dalla persona più ignorante – non nel significato spregiativo del termine, ma in quello letterale nel senso che “ignora”- ai cittadini più informati non conoscono questo codice linguistico altamente tecnico e tuttavia sono indignati di fronte al cosiddetto scandalo dei vitalizi e delle pensioni d’oro, un’indignazione che sta suscitando dibattiti a non finire e interminabili prese di posizione su tutti i media. Effettivamente uno sconcerto generale che ha inflitto un’ulteriore batosta – a confermare il vecchio adagio popolare che “piove sempre sul bagnato!”- alla credibilità della politica e che ha profondamente offeso i cittadini, i quali non capiscono perché a loro possano essere tagliati i cosiddetti “diritti acquisiti”, mentre ai politici no.

Forse che i diritti dei politici siano di origine divina e pertanto intoccabili, e quelli dei poveri Cristi di origine umana e quindi modificabili quando cambiano le condizioni storiche?

Chi la pensa come noi, e cioè che i diritti dei politici non sono inviolabili, è la deputata Luisa Gnecchi la quale, oltre ad aver restituito con  bonifico bancario i 38 mila Euro e rotti che aveva ricevuto dalla Regione Trentino Alto Adige Südtirol, fa presente che essendo stata eletta in Parlamento nel 2008 non è responsabile della Legge regionale, approvata all’unanimità nel 2012, che ha sollevato enorme indignazione sulle cifre da capogiro versate in questi giorni dalla Regione ai politici locali.

Diversamente però le cose a livello centrale, dove come appena accennato sopra, le cose dal primo gennaio 2012 hanno preso tutt’altra piega. Ma per un approfondimento rimandiamo ad un futuro appuntamento.

 

Pinuccia Di Gesaro

Giornalista, scrittrice, editore.

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Pinuccia Di Gesaro

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