Categories: Cronaca

Cosa sta succedendo in Sud America

di Nunzio Mainieri

ARGENTINA, TENTATIVO DI DESTABILIZZAZIONE

 

Le ultime notizie apparse sui nostri media ci restituiscono un’Argentina molto movimentata, con piazze strapiene di gente che grida contro la corruzione della politica e chiede a gran voce maggiore sicurezza sociale, una politica economica che affronti di petto i problemi dell’occupazione e della crisi economica in generale. A sentire la cronaca politica dei nostri telegiornali sembrerebbe che in Argentina le masse stiano replicando le manifestazioni del 2001, che fecero cadere in poche settimane diverse alleanze di governo, fino a sfociare nel grido liberatorio del “que se vayan todos”(andatevene tutti!), e nel propiziare una stagione di governi progressisti e popolari, importantissimi non solo per l’Argentina, ma anche per tutta l’America meridionale. Sistemi di governo con relative politiche, che hanno rappresentato e tuttora costituiscono un duro colpo agli interessi dell’imperialismo di vario colore, in modo particolare quello degli Stati Uniti d’America.

 

 


La presidente Cristina Kirchner sbaglia sicuramente nel considerare tutti i manifestanti come reazionari e golpisti. Non c’è dubbio che all’interno di questi enormi cortei ci siano persone che sinceramente vogliano che finisca la corruzione, il populismo inefficiente, il clientelismo e che si affrontino seriamente i nodi economici e strutturali che fanno perdere competitività al sistema produttivo, diversificando la produzione e il sistema industriale. In pratica, porre fine al predominio ormai quasi totale della soia transgenica, quasi unica fonte di ricchezza nel Paese prodotta con il criterio della monocoltura.

Non è difficile, vedendo tra i manifestanti personaggi della destra peronista, come per esempio il Governatore della provincia di Buenos Aires, Macri (detto il Berlusconi argentino), o il potente Segretario del sindacato dei camionisti, prima favorevole alla Presidente e adesso suo acerrimo nemico, comprendere che lo scopo vero di queste manifestazioni è di soffiare sul fuoco del malessere diffuso nella società argentina, soprattutto nei ceti medio-alti. Anche fra le pagine del giornale Clarìn s’intravede una gestione dell’informazione dichiaratamente antigovernativa e completamente in linea con l’oligarchia più reazionaria del paese.La maggior parte dei movimenti organizzati di sinistra, che hanno animato la vita politica degli ultimi quindici anni, critica fortemente i tentativi di mettere in piedi un movimento di destra conservatore, che voglia nuovamente diffondere nella società argentina un esasperato liberismo, dove i pochi ricchi al servizio degli interessi delle multinazionali, come la Monsanto (per citare una delle tante) possano continuare a depredare le materie prime del Paese inquinando e distruggendo il territorio. Non mancano certo le critiche aperte all’operato del governo Kirchner, che non avvia le riforme strutturali e soffoca quel processo di democrazia popolare che dal basso e in modo orizzontale i laboratori e le masse dei ceti più poveri avevano cominciato a costruire.

Queste manifestazioni, sono per lo più organizzate dall’estrema destra interessata a destabilizzare i governi ostili ai loro interessi economici, politici e militari, perché legati a interessi oligarchici, spesso anche oltre confine fino agli Stati Uniti d’America, che non si rassegna a perdere il controllo su quell’area geografica che da sempre hanno considerato una proprietà esclusiva.

 

Nunzio Mainieri

 

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