“Contrastare il falso Made in Italy” è l’energica sollecitazione di Julia Unterberger

Dura presa di posizione della Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger (SVP) sul falso Made in Italy contro il quale hanno manifestato nei giorni scorsi migliaia di agricoltori al Brennero.
«Hanno ragione gli agricoltori a protestare contro le distorsioni del sistema agroalimentare. Prodotti alimentari per un valore complessivo di 65 miliardi di euro negli ultimi 10 anni sono stati importati in Italia e poi venduti come Made in Italy, solo perché l’ultimo passaggio della trasformazione è stato fatto in Italia». Si pensi ai pomodori San Marzano trasportati dall’Olanda a Verona, il pane pugliese prodotto a Praga e destinato con somma arroganza alla Puglia, per non dire del trasporto di animali vivi che giungono in Italia solo per la macellazione e vengono poi venduti come carni italiane.
Tutto questo non è solo un danno per gli agricoltori, ma è anche una presa per i fondelli dei consumatori e la sofferenza per gli animali. Inoltre, molte volte, gli alimenti importati dall’estero contengono sostanze vietate in Italia.
Tutto questo è la riprova che i costi dei trasporti sono ancora troppo bassi e non tengono conto dei costi per l’ambiente. Con il Green Deal l’Europa prova a sostenere le produzioni a km zero, il biologico e tutto quello che può mitigare l’effetto ambientale dell’industria agroalimentare. Se davvero lo vuole fare, deve modificare la nozione di “ultima trasformazione” nella legge doganale: Made in Italy deve significare che tutta la produzione è stata fatta in Italia e non solo l’ultimo passaggio.  L’etichettatura deve essere più rigorosa e indicare la provenienza degli alimenti.
«Se si vuole raggiungere la cosiddetta sovranità alimentare, in tutti i grandi luoghi della ristorazione pubblica come le mense scolastiche e gli ospedali – scrive in una nota Julia Unterberger- si devono acquistare prodotti a km zero anche se costano di più. Tramite gli acquisti pubblici deve essere compensato il dumping dei generi alimentari provenienti dell’estero e solo fintamente italiani.
Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.

Foto. Julia Unterberger

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