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Condivisione e formazione, il futuro degli agenti di commercio è nell’innovazione

16 Aprile 2024

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Condivisione e formazione, il futuro degli agenti di commercio è nell’innovazione

Incontro d’approfondimento organizzato da Confesercenti e Camera di Commercio sul futuro della figura degli agenti di commercio. “Dovranno essere sempre più coinvolti nelle strategie e nei business model delle aziende sfruttando le innovazioni come l’AI. Enasarco pronta a un ruolo centrale anche nella formazione.

L’agente di commercio del futuro dovrà essere capace di rimodulare la propria professionalità abbracciando la consulenza e la voglia continua di formarsi. Dal lato delle aziende, invece, è sempre più strategica la scelta di coinvolgere appieno nel proprio business e piano marketing le figure che andranno ad occupare la prima linea di vendita come gli agenti. Nella sala conferenze della Camera di Commercio si è tenuto nei giorni scorsi un interessante approfondimento dedicato a questi temi nell’incontro dal titolo “Come crescere in tempi difficili” con l’organizzazione di Confesercenti e della stessa Camera di Commercio. Davanti ad una platea numerosa e interessata hanno preso la parola la presidente di FIARC Alto Adige Monika Walch, Andrea Baiardo in rappresentanza di Confindustria Alto Adige, Fabio D’Onofrio di Confesercenti-FIARC nazionale e Sauro Spigoli di FIARC nazionale.

Le nuove opportunità per gli agenti e le case mandanti, dunque, sono state al centro dell’incontro che ha sondato proprio questa costante interazione tra i due player economici dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio Michl Ebner e del presidente onorario di Confesercenti Federico Tibaldo. “Il rischio dell’agente di commercio – ha spiegato Walch – è che con la galoppante concorrenza del digitale e con l’attuale scenario economico mondiale il suo ruolo possa venire in qualche modo superato. In realtà  è ancora oggi fondamentale per il suo lavoro verso i buyer che non può essere sostituito da algoritmi o logiche virtuali. Deve, però, sempre più essere parte dell’azienda che rappresenta conoscendone nei dettagli il modello di business e le strategie di marketing. Sempre più interno e vicino all’impresa”. Una visione condivisa da Baiardo: “Questa comunione di visioni e di intenti non può che essere strutturalmente un vantaggio per qualsiasi azienda anche in un contesto iper tecnologizzato. Le aziende sono disposte ad assecondare questo lavoro di allargamento dell’orizzonte professionale degli agenti di commercio perché ne colgono, chiaramente, le potenzialità”. “Uscire dalla concezione dell’agente come puro esecutore – chiude Walch – è possibile e deve essere fatto superando alcune resistenze che ancora oggi permangono. Come FIARC altoatesina abbiamo messo a punto un progetto pilota di collaborazione tra aziende mandanti e agenti che miri a mettere in sintonia gli sforzi di entrambi. L’idea è di accompagnare due o tre aziende assieme a team di agenti in progettualità specifiche”.

Oggetto dell’incontro è stata anche la nuova fisionomia che si sta dando a livello nazionale la cassa professionale Enasarco. A parlarne è stato D’Onofrio. “Sappiamo molto bene che c’è bisogno di un processo di rinnovamento nell’offerta della cassa e ci stiamo muovendo esattamente in quella direzionale. L’asse che maggiormente sarà rinforzato è quello della formazione con Enasarco che sarà al fianco degli agenti di commercio verso una complessiva innovazione della loro professionalità. Ci sono ampi margini di sviluppo anche in sinergia con le aziende mandanti. Pensiamo, per esempio, alle potenzialità che apre la tecnologia dell’intelligenza artificiale. È un mondo che va approcciato nel modo corretto e che può sprigionare nuove energie e innovazione. Enasarco diventerà un player sempre più importante per agenti e aziende facendosi promotore dello sviluppo e della crescita di tutti”. Una necessità di innovare condivisa anche da Spignoli: “L’intermediazione può ancora essere propellente per lo sviluppo ma necessità di rinnovarsi superando e aggiornando norme e regolamenti che hanno ormai molti anni. Solo la legge professionale, per esempio, è di 40 anni fa. Tutti dobbiamo darci una spinta significativa verso il futuro ma la strada è tracciata e può portare novità positive”.