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Torna su Rete Quattro “Il re dei re”, colossal arcinoto tra spunti biblici e ricchezze cromatiche

29 Marzo 2024

Torna su Rete Quattro “Il re dei re”, colossal arcinoto tra spunti biblici e ricchezze cromatiche

Domani torna su Rete Quattro “Il re dei re”, un film di ispirazione biblica. L’arcinoto colossal del 1961 diretto da Nicholas Ray e girato interamente in Spagna, a prescindere dalla fedeltà teologica dell’opera, colpisce per il suo effetto cromatico e la successione delle scene. Il film inizia con la conquista e il saccheggio di Gerusalemme per iniziativa di Pompeo. Affascinante il condottiero romano che giunge al Sacro Tempio della città per impossessarsi del celebre tesoro di Salomone. Per poterlo avere fa uccidere i sacerdoti pronti a morire per difendere i rotoli della Torah. Resta stupefatto di fronte ai rotoli della Legge. Appare evidente che per Pompeo quei rotoli di pergamena non hanno alcun valore. Deluso di ciò che ha trovato quando sta per gettarli nelle fiamme un sacerdote sopravvissuto alla strage salva i rotoli e li porta con sé stringendoli con devozione.
Cambia la scena e si vede in piena attività re Erode il Grande che i Romani avevano insediato sul trono della Giudea per domare le ribellioni dei giudei contro l’Autorità romana.
Immediatamente dopo, il film propone le immagini del censimento quando Giuseppe e Maria giungono a Betlemme per farsi censire. Non trovano alloggio se non in una stalla dove nasce Gesù. La notizia della nascita del futuro Re d’Israele non tarda ad arrivare al crudele Erode, il quale ordina al centurione Lucio di recarsi con i suoi uomini a Betlemme per uccidere tutti neonati maschi. Maria e Giuseppe riescono a fuggire in Egitto e evitano il massacro; nel frattempo Erode muore ucciso dal figlio Erode Antipa, che ne assumerà il potere.
Si passa a Nazareth, dove Gesù ormai adolescente lavora nella bottega del padre Giuseppe. Improvvisamente arrivano i soldati romani guidati da Lucio che scopre che Gesù era scampato alla strage dei neonati di Betlemme. Decide di salvarlo e ordina ai suoi genitori di farlo censire al più presto.
Altro colpo di scena con l’immagine dei ribelli, probabilmente intesi come Zeloti, guidati da Barabba e da Giuda Iscariota, mentre assalgono la carovana che da Roma trasporta a Gerusalemme il nuovo governatore della Giudea Ponzio Pilato e sua moglie Claudia. L’attacco fallisce e Pilato si incontra sulle rive del Giordano con Erode Antipa, dove vedono Giovanni Battista intento a predicare alle folle. C’è anche Gesù che prima di andare nel deserto viene battezzato da Giovanni.
Molto teatrali le immagini dove si vede Gesù tentato dal diavolo e le scene in cui raccoglie i suoi discepoli.
Giovanni Battista viene arrestato da Lucio su ordine di Erode Antipa e quindi incarcerato. Gesù dopo averlo scoperto lo va a trovare in carcere e gli dà forza. Giuda molla i suoi amici ribelli e si unisce agli apostoli di Gesù. Nel film emerge il fascino di Gesù nel radunare grandi masse di persone ad ascoltare con convinzione la sua parola. Persino Claudia, la moglie di Pilato e Lucio sono affascinati dal suo verbo.
Erode, tentato dalla figliastra Salomè, fa decapitare Giovanni Battista. Si avvicina la Pasqua e Gesù giunge a Gerusalemme. Nel frattempo Barabba e i suoi seguaci preparano una grande rivolta in città e assalgono la fortezza Antonia. Le legioni di Pilato soffocano la rivolta in un bagno di sangue e arrestano Barabba.
La sera del Giovedì di Pasqua Gesù celebra l’ultima cena assieme ai suoi discepoli, dopodiché va a pregare al Getsemani. Giuda vuole che il suo maestro Gesù liberi la Giudea dai Romani e per obbligarlo a ciò lo consegna nelle mani delle Autorità giudaiche. Gesù viene condotto da Ponzio Pilato che inizia il processo. Lo interrompe e lo manda da Erode, che a sua volta glielo rimanda indietro. Pilato fa flagellare Gesù e nonostante le implorazioni di Claudia, che chiede a Pilato di liberare Gesù, su richiesta del popolo che vuole la liberazione di Barabba, Pilato si lava le mani, e condanna a morte Gesù di Nazareth.
In una scena intensamente patetica si vede Gesù con la croce sulle spalle e la corona sul capo che giunge al Golgota, dove viene crocifisso insieme a due delinquenti. Giuda, colto dalla disperazione per ciò che ha provocato, s’impicca e il suo corpo viene trovato da Barabba.
Ancora troviamo la figura di Lucio che sotto la croce di Gesù morto accanto a Giovanni apostolo e Maria pronuncia le celebri parole: “Era davvero il figlio di Dio”. Il corpo di Gesù viene deposto e portato nel sepolcro.
Il film si conclude con Gesù risorto che appare agli apostoli per raccomandare loro di portare il suo messaggio sino ai confini del mondo.
Un film che non è lontanamente paragonabile al “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli, dove il regista nella sua opera intendeva offrire un affresco atto a distruggere la mitologia legata alla figura di Cristo per fare di Gesù un vero uomo e non un personaggio da favola. “Il re dei re” è lontano anche da “La passione di Cristo” di Mel Gibson con le sue numerose scene cariche di efferato dolorismo.
Possiamo riassumere che il film che riandrà in onda domani sera è un quadro variopinto con alcuni spunti biblici e scene del tutto fantasiose dello scenografo americano Philip Yordan.

Giornalista pubblicista, scrittore.