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«Gianni Ghirardini 70 ⦁ live concert»: sabato, con ingresso libero, la ‘prima assoluta’

18 Marzo 2024

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«Gianni Ghirardini 70 ⦁ live concert»: sabato, con ingresso libero, la ‘prima assoluta’

c – Ganesh Neumair

Quattro band di classe, la interessante formula dell’ingresso libero, generi musicali di forte presa, l’eclettico chitarrista Gianni Ghirardini protagonista centrale e ‘trait d’union’ di una serata che lo vedrà in un certo qual modo fare i conti con l’anagrafe e soprattutto con la sua vita artistica. Queste alcune delle caratteristiche che esprimono già sulla carta l’originalità e il prestigio di un imminente evento unico nel suo genere: «GIANNI GHIRARDINI 70 – live concert».

L’appuntamento per tutti gli appassionati di musica è per sabato 23 marzo 2024 al Teatro di S. Giacomo (via Maso Hilber 5, S. Giacomo di Laives; parcheggio disponibile). Inizio alle 20:30 ed entrata per l’appunto gratuita, poiché intento del Centro culturale S. Giacomo, che organizza, è quello di rendere accessibile a tutti una proposta di tale raffinatezza e preziosità.

Vipitenese di nascita, bolzanino d’adozione, testimonial di rango della scena musicale altoatesina (e a dire il vero non soltanto altoatesina), l’eclettico chitarrista Gianni Ghirardini festeggia nel 2024 il raggiungimento di due traguardi: settant’anni (insospettabili) di esperienze di vita in generale e mezzo secolo di musica.

E proprio questo assommarsi di buoni motivi lo ha indotto a concepire il format dello spettacolo che il pubblico apprezzerà sabato prossimo in ‘prima assoluta’: un progetto artistico-musicale che lo vedrà circondarsi – fatto, questo, senza precedenti – dei colleghi musicisti di quattro sue storiche band, le quali si susseguiranno sul palco dando adito a continue variazioni di mood e intercettando, di pari passo, ampi gusti in fatto di musica.

Facciamo allora un po’ di nomi… Ci saranno la Incredible Southern Blues Band, Pangea, Mebo e Dejavù, per un totale di dieci artisti, ognuno dei quali è già di per sé una garanzia di qualità: naturalmente il ‘festeggiando’ Gianni Ghirardini; e poi, in ordine sparso, Alessandro Grinzato, Roland Egger, l’istrionico big d’oltrebrennero Markus Linder, Federico De Zorzi, lo ‘squalo’ Werner Haifisch Heidegger, Evi Mair, Rolando Biscuola, Paolo ‘Jack’ Alemanno, Manny Pardeller.

Un cast di vera eccellenza, e che troverà un rimando anche in una componente strumentale dall’impatto visivo assicurato. Chitarre a volontà, come è facile intuire, pensando alla originale dotazione di Ghirardini. E tastiere, basso, batteria, percussioni (arricchite da elementi… fuori dal comune). Laddove poi una parte dei dialoghi musicali saranno esaltati anche dalle ‘voci’ delle varie formazioni.

Per quanto si riferisce ai generi, ci sarà il blues acustico del delta del Mississippi, ma anche il blues più contemporaneo, misto a sonorità rock e soul; ci saranno i suoni di altre culture del mondo, quindi una ‘world music’ di stampo ‘ethno’ – riandando fra l’altro alle radici africane del blues. E ancora, ecco un set di tributo ai mitici Crosby Stills Nash & Young, col loro sound pregno di spunti folk, rock, country. Non mancheranno i virtuosismi, anche sotto forma di ‘fingerstyle’, né alcuni momenti in assolo: che si possono prevedere di sicura atmosfera.

Il percorso attraverso la carriera di Ghirardini sarà ampio in tutti i sensi, posto che le quattro band copriranno un arco temporale consistente e al tempo stesso abbracceranno, come visto, una gamma di generi composita. La ISBB dichiarerà con orgoglio i suoi 35 anni di vita (con organico immutato!), contraddistinti da una matrice blues-rock ma anche da elementi funk, jazz e soul. All’altra estremità anagrafica ci sarà la formazione di più recente nascita, battezzata Dejavù in omaggio al primo storico disco del quartetto californiano Crosby Stills Nash & Young, dei quali è ‘tribute band’. Nel mezzo, ecco i Mebo (nome attinto dall’arteria stradale che ‘raccorda’ fra loro i suoi componenti), formazione che propone dal blues al country, dallo swing al ragtime, e Pangea, dove il rimando della denominazione al ‘supercontinente’ trova riscontro in una avvolgente musica senza confini.

Come non aspettarsi, alla luce di questi scenari, di essere catturati in una articolata trama invisibile, capace di trasportare anche geograficamente in un altrove variegato, denso di sfumature. E dove fra l’altro non mancheranno le sorprese, ivi inclusa quella finale: preannunciata dagli artisti come tale ma non meglio circostanziata. La scoprirà chi ci sarà…

Per ulteriori informazioni: c.culturale.sangiacomo@gmail.com

Foto, Ghirardini/c-Stefano Odorizzi