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Confesercenti aiuta le nuove imprese: “Nel 2023 seguite 16 attività neonate”

17 Marzo 2024

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Confesercenti aiuta le nuove imprese: “Nel 2023 seguite 16 attività neonate”

La nuova imprenditoria si affida sempre più alle consulenze. Un campo dove si sta distinguendo il lavoro del Centro servizi Rezia di Confesercenti. “Solo nel 2023 abbiamo aiutato 16 nuove aziende a fare i primi passi. Le società sono come vestiti: ce ne sono molte ma vanno scelte quelle della propria misura”.

Sono 16 le nuove aziende che il Centro Servizi Rezia di Confesercenti ha aiutato nel 2023 a camminare con le proprie gambe per un totale di 35 nuovi clienti. In un contesto economico sempre più competitivo e con molteplici possibilità ecco che una buona consulenza può essere fondamentale. Le informazioni sono spesso disponibili in grande quantità ma quasi sempre con un taglio generico. Ai primi passi di un business, però, c’è bisogno di capire esattamente quale sia l’abito giusto per ogni progetto. “Posso dire che 16 nuove imprese per 35 soggetti possono sembrare numeri piccoli ma sono davvero una cifra considerevole per il nostro territorio – commenta il direttore Tiziano Mazzurana – perché non solo abbiamo seguito l’avviamento ma siamo stati al loro fianco per tutto il primo periodo di lavoro e oltre”.

I primi passi necessari

Cerchiamo, però, di capire cosa accade quando qualcuno varca la porta della sede di via Roma a Bolzano per comprendere come muoversi verso una nuova attività. “Prima di tutto prevediamo una consulenza personalizzata nei settori contabile, fiscale e delle paghe. Sono i passaggi regolari che dovranno affrontare lungo tutto il percorso imprenditoriale e non a caso sono alcuni dei bisogni per i quali vengono più spesso richiesti i nostri servizi. A quel punto si fanno delle valutazioni analitiche considerando diversi fattori come budget, flusso finanziario ed eventuale accesso al credito o ai contributi per le imprese. Si può anche avere un’ottima intuizione ma poi bisogna vedere se questa ha anche una sua prospettiva economica calandola nel nostro tessuto”. Il monitoraggio, però, non finisce qui. “Guardi, l’economista Robert Kaplan ha sottolineato l’importanza di avere sempre un sistema di monitoraggio aziendale per valutare l’attività in tempo reale. Per gli imprenditori di oggi, dunque, è fondamentale saper interpretate il bilancio e saperlo usare nel controllo di gestione. In quel modo sapranno esattamente come pianificare preventivamente l’attività e organizzare gli scostamenti con grande lucidità”.

L’abito giusto

La metafora dell’abito giusto, però, merita una considerazione in più. “È fondamentale il tipo di società legata alla singola impresa. Capire quale struttura legale è la più adeguata può dipendere da molti fattori tra cui la dimensione dell’azienda, la responsabilità legale desiderata, le esigenze di finanziamento e le preferenze personali dei proprietari”. Facciamo qualche esempio. “Una ditta individuale può essere adatta a una conduzione famigliare o con pochi dipendenti perché ha semplicità amministrativa e limita la responsabilità personale. Le società di persone (in nome collettivo o in accomandita semplice) possono essere adatte per partnership tra soci che dividono rischi e benefici. Le società di capitale, per azioni o a responsabilità limitata offrono invece una separazione tra patrimonio aziendale e personale oltre a maggiori opportunità di finanziamento attraverso la vendita di azioni o accesso al credito. Ogni forma, dunque, ha le sue caratteristiche precipue”.

Conto economico ma non solo

Attenzione, poi, a un altro falso amico: il conto economico. “Controllarlo va bene – prosegue Mazzurana – ma va fatto sempre incrociando anche il flusso patrimoniale e finanziario. Le banche, infatti, richiedono analisi sempre più dettagliate. Qui torniamo all’inizio di ogni consulenza con un business plan che sia solido e preciso. E’ il primo strumento prezioso per capire come muoversi nelle sfide future di ogni attività imprenditoriale capendo anche la fattibilità di ogni azione”.

Foto, Tiziano Mazzurana