Torna «Affresco Bolzanino»: lo spettacolo per scoprire Bolzano

Foto, Patrizio Zindaco, Mara Da Roit, Claudio Calabrese, Luca Dall’Asta/c-Stefano Odorizzi

Uno spettacolo multimediale dedicato alla città di Bolzano. È «Affresco Bolzanino», e si propone di fornire spunti utili e interessanti a chi, fra i bolzanini e gli altoatesini in genere, si senta stimolato ad acuire l’attenzione e anche la sensibilità rispetto al capoluogo dell’Alto Adige: con la sua storia, arte, natura, aneddotica, i suoi personaggi, le sue preziosità e curiosità.

La performance rappresenta la riduzione scenica in parole, musica e immagini, a cura del gruppo New Eos PerformingArts, del libro di Claudio Calabrese “Bolzano nel segno dei tempi” (Praxis). E verrà proposta al Teatro Spazio Costellazione di via Claudia Augusta 111 a Bolzano nella serata di sabato 16 marzo, con inizio alle 20:30 e ingresso a offerta libera. Organizza il Circolo Culturale Oltrisarco, che questa proposta rivolge sia ai propri affezionati che a tutti gli interessati.

Intento di «Affresco Bolzanino» è quello di seminare, nel breve ma intenso volgere di circa un’ora, tutta una serie di tasselli di conoscenza: srotolando, una via l’altra, tante ‘pagine’ fittamente concatenate; e che, come in un caleidoscopio, si disveleranno nel fondersi di parole interpretate a due voci da Mara Da Roit e Patrizio Zindaco, musica dal vivo cesellata sulle varie sfumature della narrazione da Luca Dall’Asta e un’infinità di immagini: oltre duecento, per la maggior parte appositamente realizzate. La qual cosa darà alla performance un taglio di piena attualità, dato che quanto si vedrà sullo schermo mentre i performers ne racconteranno le peculiarità, lo spettatore potrà poi ritrovarlo tale e quale nel suo aggirarsi per la città. Magari andando appositamente a ricercare, sapendone di più, ciò che ha stuzzicato la sua curiosità.

A completamento del tutto, anche alcune piccole chicche a livello di foto d’epoca, messe gentilmente a disposizione da Ettore Frangipane e Natalino Bernato o ricercate dagli interpreti stessi presso archivi e siti pubblici. Al taglio attuale si aggiungerà infatti il calarsi, nei momenti che lo richiederanno, nel passato della città e dell’Alto Adige in genere, con i testi accompagnati da sistematici rimandi visivi ai siti e luoghi che dei fatti ripercorsi furono teatro: palazzi, vie, piazze, testimonianze varie ancora ben presenti.

Sarà perciò un alternarsi di ritmi e toni, passando da pagine leggiadre e squisitamente descrittive di piccoli e grandi tesori, o luoghi ameni e artisticamente di rilievo, ad alcuni momenti anche molto intensi e toccanti: qui si nascose un criminale nazista, là avvenne purtroppo una strage, eccetera (ma poi l’animo tornerà a sorridere, nel saltellare da un quartiere all’altro apprezzandone, o scoprendone, le caratteristiche).

L’itinerario sarà una continua sorpresa, nella misura in cui, all’interno del composito ‘contenitore’, lo spettatore non saprà mai cosa aspettarsi ‘dopo’. Quel che può mettere in conto è di sentirsi immerso, pur rimanendo comodamente seduto in platea, in una serie di scenari differenti: dal centro storico agli assi corso Libertà / corso Italia / viale Druso / via Resia, da Gries alle ex Semirurali e adiacenze, da Aslago-Oltrisarco a verdi passeggiate e splendidi castelli. Un viaggio che promette di coinvolgere sia a livello di contenuti che visivamente ed emozionalmente.

Foto di apertura/c-Franca Carol