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Nella Stagione del Teatro Stabile di Bolzano Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria le interpreti di “Boston Marriage”3 min read

28 Febbraio 2024 2 min read

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Nella Stagione del Teatro Stabile di Bolzano Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria le interpreti di “Boston Marriage”3 min read

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Da giovedì 29 febbraio a domenica 3 marzo (giovedì h. 20.30, venerdì e sabato h. 19.00 e domenica h. 16.00) nella Stagione del Teatro Stabile di Bolzano Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria sono le interpreti di “Boston Marriage”, pungente commedia di David Mamet, una delle voci più rappresentative della scena americana – premio Pulitzer nel 1984 e più volte nominato agli Oscar, tradotta da Masolino D’Amico e diretta da Giorgio Sangati.

Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione “Boston Marriage”, infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Dopo la separazione, Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante.

Mamet ci consegna un prezioso capolavoro teatrale che strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams e Oscar Wilde. Protagonista assoluto, infatti, insieme alle interpreti, è il linguaggio, il non-detto, l’allusione, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. «Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999 così come oggi può fare con quello italiano. Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro: un set di un film o di una serie dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità» scrive Sangati che per l’allestimento di questo spettacolo ha scelto di avvalersi delle scene di Alberto Nonnato, delle luci Cesare Agoni, dei costumi di Gianluca Sbicca e delle musiche di Giovanni Frison.

«È una prova per grandissime attrici come Paiato e Granelli, vere e proprie funambole della parola e dell’emozione, chiamate a giocare assieme a Ludovica d’Auria, a questa bizzarra partita per smascherare ogni convenzione riguardo l’Amore». 

I biglietti per le recite di Bolzano sono acquistabili online tramite il sito teatro-bolzano.it e l’applicazione del Teatro Stabile di Bolzano oppure direttamente presso le Casse del Teatro Comunale di Bolzano (Piazza Verdi, 40), aperte dal martedì al venerdì dalle 14.30 alle 19.00 ed il sabato dalle 15.30 alle 19.00.

Lo spettacolo è una coproduzione tra Centro Teatrale Bresciano e Teatro Biondo di Palermo in accordo con Arcadia & Ricono Ltd, per gentile concessione di A3 Artists Agency.

Foto/c-Serena Pea