Quando si affrontano le tematiche inerenti il clima, il meteo o l’inquinamento, il refrain è sempre lo stesso: “È colpa nostra”. Siamo passati da un’emergenza all’altra: terminato il capitolo del Covid, ce ne viene infiocchettato uno nuovo, quello dei ‘cambiamenti climatici’, che tuttavia numerosi scienziati di fama considerano ciclici. L’argomento non poteva non suscitare l’attenzione di uno dei massimi esperti italiani di bioetica, il professor Luca Marini. Avvocato, docente di diritto internazionale all’Università di Roma ‘La Sapienza’, già vicepresidente del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) e presidente dell’European Centre for Science, Ethics and Law (ECSEL), nel suo nuovo libro (“Ecotruffa. Le mani sul clima”, edito da La Vela, che sta esaurendo la prima ristampa) ha raccontato che, dietro la presunta tutela dell’ambiente, si nasconde in realtà un fitto sottobosco di interessi che nulla hanno a che fare con la salvaguardia del Creato.
Professore, nel volume “Ecotruffa. Le mani sul clima” da Lei curato, emerge un certo scetticismo nei confronti delle verità rivelate in materia di cambiamento climatico. Non ci dirà che la difesa dell’ambiente non Le sembra una priorità?
“Al contrario, è una priorità assoluta. Solo che non capisco perché devo essere io, in qualità di cittadino, a dover rinunciare a farmi la doccia, dire addio alle vacanze in aereo, ristrutturare la casa a suon di migliaia di euro e comprare una macchina nuova quando chi ha inquinato la Terra per decenni – ossia le corporation organiche alle elité finanziarie transnazionali – non solo continua a farlo impunemente, e senza tirare fuori un centesimo, ma addirittura riesce a piegare ai suoi fini la politica normativa elaborata a livello internazionale, europeo e nazionale”.
In effetti, pare che per scongiurare le calamità naturali e per salvare il Pianeta si debba viaggiare solo su costose auto elettriche e abitare in altrettanto costose case green. Considerata l’elevatissima percentuale di poveri assoluti, quanti Italiani potranno permettersi tali innovazioni? Pur di ‘salvare’ il Pianeta si impediranno alla classe medio-bassa i movimenti necessari e un livello di vita dignitoso?
“Ma lo scopo dell’emergenza climatica è proprio questo: far convivere la gente con il terrore e i sensi di colpa, al fine di giustificare e legittimare qualsiasi “whatever it takes” venga imposto dall’alto. Per inciso, le misure che Lei ha ricordato hanno l’effetto precipuo di distruggere il nocciolo duro della ricchezza degli Italiani: il risparmio privato e il patrimonio immobiliare. E questo si inquadra perfettamente nelle perverse logiche europeiste da “patto di stabilità””.
Le dichiarazioni del Presidente Mattarella sui ‘negazionisti climatici’ hanno suscitato reazioni contrastanti. Per qualcuno si sarebbe trattato di un intervento a gamba tesa. Qual è il Suo parere, in qualità di giurista?
“Non posso esprimere un parere giuridico su opinioni personali. Il problema, semmai, è che si tratta di opinioni espresse autorevolmente e altrettanto autorevolmente riferite. Ma sempre opinioni personali restano: Le basti pensare che persino il nuovo presidente del Panel di esperti dell’ONU sul cambiamento climatico ha invitato a non soccombere di fronte al catastrofismo alimentato dai media e da taluni politici”.
Eppure i Presidenti di Italia, Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia hanno affermato che ‘non c’è più tempo da perdere’ poiché, secondo il segretario delle Nazioni Unite, siamo entrati nell’era dell’’ebollizione globale’.
“Guardi, se dovessi dare a questa dichiarazione l’autorevolezza che deriva dal peso specifico dei Paesi che la sostengono, il risultato non sarebbe dei più lusinghieri, come sa chiunque abbia dimestichezza con il mondo delle relazioni internazionali e del suo diritto”.
Ma persino Papa Francesco, in occasione della GMG, ha detto ai giovani: “Voi siete la generazione che può vincere la sfida del clima”.
“Non mi risulta che, al di là della sua indiscutibile autorevolezza sul piano religioso e politico, il Papa sia uno studioso del clima. Del resto, sforzarsi di ricavare dalle indicazioni e dalle sollecitazioni promananti da personalità del genere orientamenti di natura scientifica mi sembra tutto sommato rischioso: se non ricordo male, tanto il Papa quanto Mattarella si espressero a favore del cosiddetto vaccino anti-Covid, e ormai tutti sanno che non si trattava di un vaccino…”.
Insomma, se il cambiamento climatico non c’è, o se quanto meno è così controverso, perché tanto rumore in proposito?
“Le rispondo con una sola parola: totalitarismo. Dovrebbe essere ormai sotto gli occhi di tutti che l’emergenza climatica – come quella sanitaria che abbiamo appena vissuto – passa attraverso la manipolazione dei dati scientifici finalizzata a propagandare terrore allo scopo di soggiogare le popolazioni mediante l’imposizione di soluzioni politico-normative ad hoc: ciò che, tecnicamente, è la premessa di ogni totalitarismo. Ma se preferisce, e più incisivamente, potrei dire che si tratta della riproduzione pedissequa dell’affaire Covid: per avere conferma di ciò basta ascoltare le affermazioni rese da due ex presidenti del Consiglio, guarda caso gli stessi che nei primi anni Novanta hanno promosso quel processo di “privatizzazione” che ha distrutto l’economia nazionale e ha spianato la strada all’ingresso in Italia delle dinamiche e degli interessi globalisti”.
Ed è per questo che chi mette in guardia da questa deriva totalitaria corre il rischio di essere tacciato di complottismo o di negazionismo?
“Direi proprio di sì. Ormai è complottista e negazionista chiunque si soffermi un secondo in più del dovuto sulle verità rivelate dagli scienziati e dai media organici – e non solo funzionali – alle élites che ho citato in apertura. Da questo punto di vista trovo singolare persino l’interesse che sta suscitando in questi giorni il volume da me curato con i contributi di tanti colleghi: perché, se l’Università fosse davvero l’ultimo baluardo del pensiero critico, un libro che mette in discussione la “verità” dovrebbe essere la regola. Peccato che, invece, sia l’eccezione”.
Foto, Luca Marini