Con le étoiles Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko e i Solisti della Haydn

La coproduzione del Festival Bolzano Danza con Cantiere D’Arte di Montepulciano accompagnata dai Solisti dell’Orchestra Haydn, Reflections of the mind, debutta domani a Bolzano (25 luglio, Teatro Studio h. 21) dopo il successo ottenuto alla prima assoluta di Montepulciano il 22 luglio. In questa nuova produzione per la neonata Compagnia Cantiere Danza su coreografia di Kristina Paulin sono protagonisti due guest d’eccezione: i Principal dancers dell’Hamburg Ballett John Neumeier Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko.

La giovanissima Compagnia Cantiere Danza accoglie otto talenti selezionati da diversi prestigiosi centri di formazione italiani – Andrea Cheldi, Virginia D’Ancona, Giacomo Greco, Paolo Giovanni Grosso, Denise Martignon, Ester Papini, Vittoria Pennacchini e Tommaso Ruggeri – coinvolti nel nuovo progetto artistico firmato della coreografa slovacca Kristina Paulin, già ballerina dell’Hamburg Ballett John Neumeier per undici anni, autrice di coreografie per l’English National Ballet School (Reminiscence) e per Astana National Ballet (Orpheus and Euridyce) e per lo Slovak National Theatre (Icarus).

Ispirata dalla vicenda personale di Wolfgang Amadeus Mozart e dalla relazione sentimentale con la moglie Constanze, Kristina Paulin in Reflections of the mind prova a ritrarre la mente di un genio attraverso una sorta di viaggio dentro una vita di ispirazione, musica, note, passioni, paure, malattia. La coreografa parte da un linguaggio di movimento classico per raggiungere una qualità più fluida e contemporanea, sviluppando una natura prevalentemente narrativa, come spiega nelle sue note: “Per raccontare una relazione così potente e terrena, ma allo stesso tempo così eterea e fragile con la moglie, la coreografia sottolinea il passaggio dal mondo reale attraversando la dimensione più surreale nella mente del genio di Salisburgo”.

La scelta musicale di Wolfgang Amadeus Mozart e Philip Glass riflette la dicotomia fra i due livelli drammaturgici della coreografia. La musica di Philip Glass si accosta alla parte astratta e surreale, ai ricordi fugaci mentre quella di Mozart si adagia sulle parti della coreografia più affini alla realtà. Così come avviene per i corpi: ai due guest è affidato il ruolo dei protagonisti mentre l’ensemble dei giovani danzatori riverbera nei movimenti la dimensione più rarefatta e intangibile della narrazione.

L’esecuzione delle musiche è affidata ai Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento: Marco Mandolini (violino), Elisabetta Fornaresio (violino), Roberto Mendolicchio (viola), Elisabetta Branca (violoncello).  

Foto/YC © KiranWest