Se in cambio il presidente Saied non accetta un piano di riforma, von der Leyen ritirnr che Bruxelles non stanzierà i 900 milioni aggiuntivi ai 100 della prima trance.
Ma Saied non mostra intenzioni al compromesso, benché Meloni dimostri una certa arrendevolezza. E Saied visita il governatore di Sfax, città dalla quale partono i migranti subsahariani e di lì afferma: ”Non facciamo da guardia di frontiera per altri Paesi”.
Meloni non molla, anzi accelera sollecitando che la firma del memorandum sui “cinque pilastri” si realizzi entro il prossimo Consiglio europeo di fine giugno. Von der Leyen ribadisce con chiarezza che per il via libera ai 900 milioni sarà indispensabile un accordo con il PMI. C’è poi ancora la questione dei rimpatri. Meloni afferma che questi dovranno avvenire “nel pieno rispetto dei diritti umani” ma c’è da dire che nel memorandum Bruxelles -Tunisi non sembra esserci spazio per tale condizione, o paletti che dirsi voglia.
Foto. Incontro Meloni Saied
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