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Nasce l’”Assemblea Costituente dei Cittadini”: al via la raccolta firme per un progetto di legge costituzionale

19 Maggio 2023

Nasce l’”Assemblea Costituente dei Cittadini”: al via la raccolta firme per un progetto di legge costituzionale

È nata l’”Assemblea Costituente dei Cittadini”, che nei giorni scorsi ha presentato presso l’Ufficio I della Corte di Cassazione il progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare dal titolo: «Modifiche agli articoli 32, 75 e 135 della Costituzione e alla legge costituzionale 25 maggio 1970, n. 352». Compone il Comitato promotore un nutrito gruppo di avvocati e docenti, nonché il massmediologo Carlo Freccero. Gli eventi degli ultimi tre anni hanno sconvolto la vita di milioni di persone. La gestione pandemica (con l’attacco alle cure domiciliari precoci), la soppressione dei diritti inderogabili (si pensi all’antiscientifico e discriminatorio Green Pass, associato alle misure restrittive, rivelatesi fallimentari), la campagna vaccinale condotta con metodi coercitivi e ricattatori, la negazione e/o la banalizzazione degli effetti avversi post-iniezione, hanno indotto i promotori ad agire, presentando una modifica di alcuni articoli costituzionali. A partire dall’articolo 32, strumentalizzato ripetutamente dal 2020 ad oggi. Al centro dell’iniziativa la tutela della dignità umana e la salvaguardia dei diritti individuali, che per nessun motivo possono essere annullati, neanche invocando un interesse della collettività. Ne abbiamo parlato con la prima promotrice, l’avvocato Olga Milanese. Presidente dell’associazione “Umanità e Ragione”, che nell’autunno 2021 aveva avviato la raccolta firme nel tentativo di indire il referendum contro il Green Pass.  

Avvocato, dopo aver provato a indire il referendum contro il Green Pass, questa volta Lei e l’”Assemblea Costituente dei Cittadini” proponete un progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare. Perché avete deciso di scendere nuovamente in campo?

“Perché quello che è accaduto non possa più ripetersi, perché è importante coinvolgere i cittadini nelle scelte che li riguardano, creare consapevolezza, responsabilità, senso civico. Assistiamo ad un proliferare di eventi organizzati che non apportano alcun contributo al cambiamento. Pensare che basti sostituire qualche politico con chi oggi si propone come “il nuovo” per cambiare lo stato delle cose è illusorio e profondamente errato. Se vogliamo ricostituire un Paese civile, democratico, rispettoso dei diritti dell’uomo, bisogna ripartire dai cittadini, bisogna far capire alle persone che devono rendersi parte attiva, che devono far sentire la propria voce ed avere il coraggio di scegliere, bisogna forgiare l’Italiano nuovo”.

Tra le varie proposte spiccano le modifiche dell’articolo 32 della Costituzione, strumentalizzato ripetutamente negli ultimi tre anni…

“Il nostro primo obiettivo è, per l’appunto, evitare che il diritto alla salute possa essere nuovamente strumentalizzato, far sì che lo Stato non possa più considerarsi padrone del corpo e della vita delle persone, qualunque ne sia la ragione”.

Il nuovo testo dell’articolo 32, come proposto, si prefigge il pieno rispetto della dignità umana e la prevalenza dell’interesse individuale su quello della collettività. Tuttavia, qualcuno potrebbe considerarlo contrario alla scienza e ai vaccini: cosa risponde agli eventuali detrattori?

“In un Paese civile conta ciò che è conforme ai diritti umani, ciò che è rispettoso del diritto all’autodeterminazione e del principio di intangibilità del corpo. Non sono i diritti e i principi di civiltà che devono piegarsi alla scienza, ma è la scienza che deve muoversi entro gli argini di questi principi, ed osservarli. È chiaro, dunque, che l’affermazione secondo la quale il rispetto della dignità umana e dell’interesse individuale si pongono in contrasto con la scienza o con i vaccini è un’affermazione che mira a cambiare il paradigma della civiltà e va, quindi, respinta con fermezza, senza il timore delle etichette”.

L’articolo 75 della Costituzione riguarda le norme che disciplinano il referendum: perché lascereste aperta la possibilità della ratifica dei trattati internazionali da parte del popolo?

“Il popolo ha un solo strumento di democrazia diretta, il referendum. Pensiamo sia giusto riconoscere il suo diritto ad orientare le scelte politiche nazionali, sempre più spesso contrastanti con il sentire comune e sorde ai bisogni della collettività, soprattutto quando queste scelte investono i rapporti con gli altri Stati e gli organismi internazionali ed hanno ripercussioni dirette molto forti sulla vita delle persone. Questa modifica mira a rendere effettivo il principio della sovranità popolare sancito dall’art. 1 Costituzione”.

A proposito di trattati internazionali: qualcuno sostiene che l’Italia stia perdendo la propria sovranità  in quanto a dettare legge sarebbe solo l’UE. Condivide?

“Il problema non è l’UE in sé, ma il modo in cui opera e l’incapacità del nostro Paese di far rispettare gli interessi dei cittadini in ambito internazionale. La libera circolazione, la collaborazione tra i popoli, la reciproca assistenza oltre i confini nazionali, sono tutti principi che dovrebbero assicurare la pace, la libertà dei popoli ed i diritti dei cittadini e sono, quindi, un bene. Se però il fine non viene raggiunto, se questi principi divengono la scusa per imporre decisioni peggiorative della vita delle persone, è evidente che c’è un problema. L’unione tra Paesi non deve implicare l’annientamento delle particolarità di ciascun popolo, ma garantire il rispetto reciproco di tutti. Così come un popolo è dato dalla somma degli individui che lo compongono, ciascuno con le proprie peculiarità, l’unione tra più Stati non può che nascere dalla somma dei popoli che li compongono, nel rispetto delle rispettive peculiarità”.

Proponete inoltre una corposa modifica dell’articolo 135 della Costituzione: quanto hanno influito, nelle vostre richieste, le sentenze della Consulta sulla legittimità dell’obbligo vaccinale?

“Si avverte indubbiamente un grande bisogno di giustizia ed è chiaro che la negazione del principio di inviolabilità dell’essere umano, di intangibilità del corpo ed il ripudio dell’impostazione persona-centrica della Costituzione, proprio da parte dell’organo deputato a difendere la Carta Costituzionale, ha influito molto su questa scelta. Tuttavia, l’esigenza di rendere la Consulta un organo indipendente dalla politica, dovendo essa valutare la legittimità delle scelte del legislatore, prescinde dagli eventi recenti. Crediamo che con questa modifica saranno ristabiliti i giusti equilibri: la Costituzione tutela in primis i diritti fondamentali dei cittadini, oltre a determinare le forme di governo ed i limiti dei poteri dello Stato; la Carta appartiene quindi ai cittadini ed è giusto che l’organo deputato ad assicurarne il rispetto risponda ai cittadini della correttezza del proprio operato”.

Cosa prevede, invece, la legge costituzionale 25 maggio 1970 n. 352? Qual è l’iter della vostra iniziativa: dove e fino a quando è possibile firmare?

“La legge cost. n. 352/1970 disciplina la procedura del referendum e delle proposte di legge di iniziativa popolare. Abbiamo reso più snella e accessibile la procedura, riducendo il numero di firme necessarie per proporre il referendum, semplificando la procedura di certificazione delle firme e ponendola a carico degli uffici preposti al controllo e riducendo i tempi occorrenti per arrivare al voto.

La vidimazione dei primi moduli partirà lunedì 22 e da quel momento avremo sei mesi di tempo per completare la procedura. Saranno a breve pubblicate sul sito del Comitato (https://assembleacostituentecittadini.it/) le prime città dove sarà possibile firmare e speriamo di attivare presto anche la firma online”.