Gruppo per le Autonomie, scettico sul Presidenzialismo, disponibile al confronto elezione diretta Presidente del Consiglio

“Abbiamo apprezzato l’atteggiamento aperto al dialogo della Presidente Meloni e condiviso la necessità di dare stabilità al sistema. Nel merito siamo molto scettici sul Presidenzialismo. Siamo invece disponibili a confrontarci su una riforma per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio o, in alternativa, sul suo rafforzamento con l’introduzione della sfiducia costruttiva. E siamo naturalmente favorevoli all’autonomia differenziata, anche se deve essere chiaro che questa riforma non può avere alcuna implicazione sull’autonomia del Sudtirolo, che è vincolata ad accordi internazionali. Bene quindi che la Presidente abbia ribadito l’impegno a un tavolo condiviso sulle competenze perse dal 1992 a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale.”
Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie Julia Unterberger e il Presidente del Gruppo Misto della Camera Manfred Schullian, dopo l’incontro con la Presidente Meloni cui hanno preso parte anche il senatore Luigi Spagnolli e i deputati Renate Gebhard e Franco Manes.
“Per noi – ha aggiunto – il Presidente della Repubblica, nella cornice di garante della Costituzione, ha storicamente rappresentato un elemento di garanzia sulle autonomie speciali e le minoranze linguistiche.Per questo non ci convince la politicizzazione della sua figura che si determinerebbe in un sistema presidenziale o semipresidenziale.
Invece l’elezione diretta del Presidente del Consiglio potrebbe restituire potere decisionale ai cittadini, facendo da antidoto all’astensionismo. Il tutto dovrebbe essere combinato con un rafforzamento dei poteri di controllo e di indirizzo politico del Parlamento. E naturalmente non intaccando gli attuali poteri del Presidente della Repubblica, se non nelle parti relative al conferimento dell’incarico al Presidente del Consiglio e alla nomina dei Ministri.
Su questo schema di partenza – conclude Julia Unterberger – noi siamo disponibili a collaborare. L’augurio è in ogni caso che ci sia la più larga condivisione possibile. Una riforma che interviene in maniera così importante sull’impianto costituzionale non può essere fatta a colpi di maggioranza.”
Foto. Al centro Julia Unterberger

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