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Inchiesta di Bergamo, il pressante appello di Grimaldi (UCDL): “Vogliamo la verità su tutto”

8 Marzo 2023

Inchiesta di Bergamo, il pressante appello di Grimaldi (UCDL): “Vogliamo la verità su tutto”

“Abbiamo chiesto ai rappresentanti delle Istituzioni di non limitare le indagini alla prima fase della pandemia, bensì di estenderle anche alle ondate successive in cui decedevano migliaia di persone non adeguatamente curate in fase precoce e che venivano ospedalizzate allorquando la malattia si trovava in uno stato troppo avanzato, in presenza di una comunicazione a senso unico sui canali d’informazione”. Questa la sintesi dell’incontro, svoltosi presso il Ministero della Salute, tra i vertici del movimento politico di UCDL (Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà), fondato e presieduto dall’avvocato Erich Grimaldi, e i funzionari Luigino Patacchia (segretario del Ministro) e Carlo Monti. Sono trascorse due settimane dall’avviso di conclusione delle indagini sull’emergenza, da parte della Procura di Bergamo, in cui sono emersi i coinvolgimenti degli allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dell’allora Ministro della Salute, Roberto Speranza. L’inchiesta sembra tuttavia occuparsi solo di alcuni aspetti della pandemia. L’avvocato Grimaldi, che in qualità di fondatore e presidente anche del Comitato Cura Domiciliare Covid si è battuto in prima linea per garantire l’assistenza e le cure tempestive ai malati, si è presentato al Ministero con una delegazione del Comitato vittime del Covid. Ricordando la partecipazione e le affermazioni dell’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della manifestazione del 27 luglio 2021 dinnanzi al Ministero, il legale ha chiesto di “coinvolgere nella commissione d’inchiesta -annunciata più volte dal Governo- alcuni rappresentanti delle vittime del Covid, nonché professionisti, avvocati e medici che hanno supportato e assistito migliaia di persone abbandonate dalle Istituzioni durante l’emergenza”. Sulle cure precoci e sulla libertà prescrittiva del medico l’avvocato Grimaldi si è distinto in battaglie legali importantissime. Il contenuto delle intercettazioni ai politici e agli esponenti della Sanità, pubblicate nei giorni scorsi, da alcuni organi di informazione è agghiacciante. Tuttavia altre, numerose domande, ancora prive di risposta, restano inevase. Così l’avvocato Grimaldi: “La Procura dovrà indagare sul comportamento assunto da Speranza e dai tecnici coinvolti onde comprendere il motivo per cui venivano ostacolate le cure domiciliari precoci e perché non venivano effettuati subito gli studi randomizzati sui farmaci utilizzati dai medici dei territori tra cui quelli che facevano parte della nostra rete e che curavano a casa dal marzo 2020. Ancora oggi le linee guida di cura domiciliare prevedono inspiegabilmente il paracetamolo, farmaco utilizzato in vigile attesa della crisi respiratoria nelle diverse ondate della pandemia. Perché si sconsigliavano le autopsie con una circolare del febbraio 2020? Perché il Ministero della Salute resisteva nei vari giudizi intentati innanzi alla giustizia amministrativa anziché coinvolgere i medici volontari che curavano i primi sintomi della malattia? Perché gran parte delle scelte sono state politiche e non sanitarie? Perché la campagna di vaccinazione non ha previsto l’adozione del principio di precauzione da parte dei medici e un’adeguata vaccino-vigilanza attiva? Perché non si sono approfondite le indagini sulle reazioni avverse eludendo quindi le certe correlazioni?”. Questi alcuni interrogativi che il presidente di UCDL e di Cura Domiciliare Covid ha sottoposto alla Procura: “La verità alla fine trionferà. Vogliamo giustizia per chi non c’è più”. A tre anni esatti dall’inizio dell’emergenza sarebbe opportuno che, a tali domande, qualcuno desse doverose risposte.

Foto, Erich Grimaldi