“La Metamorfosi” di Kafka tra cruda esistenza e accenti umoristici in scena ad Ora per la produzione del Libero Teatro di Bolzano

La „La Metamorfosi“ è certamente uno dei racconti più noti del celebre autore ebreo boemo Franz Kafka. Lo scrittore è noto al grande pubblico locale anche perché nel 1920 era venuto a Merano per un periodo di cura, come era consuetudine per gli intellettuali europei del tempo.
L’opera risale a prima dello scoppio della Grande guerra, e fu scritta nell’autunno, del 1912. Il protagonista del racconto, Gregor Samsa, un modesto commesso viaggiatore, dopo il fallimento del padre, diviene l’unico sostegno della famiglia. Una mattina d’autunno si risveglia nella propria stanza trasformato in un enorme scarafaggio. Egli non si meraviglia affatto di questa trasformazione, descritta da Kafka con estremo realismo, perché Samsa in realtà scarafaggio si è sempre sentito. Costretto dalla ripugnanza che suscita nei familiari a vivere chiuso nella sua stanza, organizza la sua vita strisciando lungo le pareti, rifugiandosi sotto il sofà, nutrendosi di rifiuti. Un giorno Grete, sua sorella suona il violino, e Samsa attirato dalla melodia esce dalla sua stanza. Il padre inorridito dalla presenza dello scarafaggio, gli lancia contro una mela che gli rimane conficcata nel dorso procurandogli grande sofferenza. Gregor allora torna a rinchiudersi e a poco a poco, trascinandosi sempre più penosamente, si lascia morire. La serva entrando ne constata la morte e libera la stanza dall’immondo insetto. Nella famiglia, liberata dall’incubo, prevale un sentimento di sollievo.
L’interpretazione del Libero Teatro di Bolzano si basa sul libretto del drammaturgo e regista Reinhard Auer, il quale punta su una sorta di esperimento interpretativo, limitandosi alla messa in scena dell’opera con l’ausilio di due attori, uno nel ruolo di Gregor Samsa, l’altro in quello del narratore. È interessante il fatto che la voce narrante ha il ruolo di intercalare quei passaggi cruciali dove emerge la tensione drammatica del racconto kafkiano.
Una interpretazione insolita in cui si intrecciano momenti di cruda esistenza con accenti umoristici.

L’interprete di Gregor è Alexander Flache, mentre Martin Andreas Greif è il narratore.
Il regsita è Reinhard Auer. L’allestimento è affidato a Sieglinde Michaeler e Walter Granuzzo.
La produzione è del FTB – Freies Theater Bozen/Libero Teatro di Bolzano per la direzione di Gabriele Langes.
La prima è prevista per questa sera, 20 novembre ad Ora, nell’Aula Magna alle ore 18.
Per la prenotazione dei posti è possibile rivolgersi a 376 0335289, e-mail: info@ftb.bz.it

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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