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“IL CROGIUOLO” DI ARTHUR MILLER VA IN SCENA AL COMUNALE DI BOLZANO4 min read

23 Ottobre 2022 3 min read

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“IL CROGIUOLO” DI ARTHUR MILLER VA IN SCENA AL COMUNALE DI BOLZANO4 min read

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Dal 27 al 30 ottobre (gio e sab. h. 20.30, ven. h. 19 e dom. h. 16) il Teatro Stabile di Bolzano presenta “IL CROGIUOLO” di Arthur Miller, tradotto da Masolino d’Amico, per la regia di Filippo Dini. Lo spettacolo è interpretato da (in ordine alfabetico): Virginia Campolucci, Gloria Carovana, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Manuela Mandracchia, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Tieghi, Aleph Viola. Le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Alessio Rosati, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Aleph Viola. Collaborazione coreografica di Caterina Basso e aiuto regia di Carlo Orlando. 
Filippo Dini, dopo i recenti successi di Casa di bambola, The Spank che il pubblico bolzanino ha avuto nodo di vedere nella passata stagione, dirige e interpreta uno dei testi più feroci e critici nei confronti di una società, quella americana, ma per estensione quella umana, in cui la delazione e la calunnia innescano un meccanismo incontrollabile di intolleranza e violenza. Arthur Miller scrive “Il crogiuolo” nel 1953 durante il Maccartismo (o anche “caccia alle streghe rosse”): una vera e propria psicosi anticomunista, che si protrasse per tutti gli anni Cinquanta con strascichi anche oltre, generando terrore, tradimenti, condanne, morti. Sulla spinta di questo stato di follia collettiva, il drammaturgo sceglie di rappresentare la comica demenza della sua contemporaneità e i suoi tragici esiti attraverso la storia di uno degli episodi più misteriosi della storia americana: la caccia alle streghe avvenuta a Salem, in Massachusetts nel 1692.
Dichiara Filippo Dini: «A Salem tutto ebbe inizio dallo strano comportamento di un paio di adolescenti, che forse manifestavano solo la difficoltà di molte loro coetanee di tutte le epoche a superare quella terribile e beata età in cui si lotta furentemente per diventare adulti, desiderando la morte del fanciullo che ci tiene ancorati all’innocenza. Fu così che i medici, non trovando ragioni scientifiche ai loro bizzarri atteggiamenti, rimandarono la faccenda alle autorità, alla comunità, quindi alla chiesa, al pastore. Ne conseguì che le ragazze, accusate di essere preda di un maleficio, si videro costrette ad accusare altre persone dello stesso villaggio di averle stregate e grazie ad un crescendo di follia e paura, e grazie all’espandersi del fenomeno ad altre ragazze, e di conseguenza ad altre persone accusate, 144 persone furono processate e 19 furono giustiziate mediante impiccagione. Miller scrisse questo dramma durante quel periodo funesto del Maccartismo, quando lui ed altri artisti e intellettuali furono “presi sotto osservazione” dalla Commissione per le attività antiamericane, prima sotto la presidenza Truman, poi sotto quella di Eisenhower. L’arma più efficace e quindi maggiormente utilizzata in questa indagine fu la delazione: chi non faceva dei nomi di altri simpatizzanti comunisti, veniva accusato di oltraggio e oltre a passare qualche guaio con la giustizia, avrebbe decretato la fine della propria carriera. Lo scrittore non ne fece nessuno, quando venne interrogato qualche anno dopo aver scritto Il crogiuolo, e tutto sommato riuscì ancora a lavorare con discreto successo. La trasposizione della sua storia in quella di Salem è una metafora della sua vicenda personale, ed è quella alla quale ci aggrappiamo per raccontare il nostro contemporaneo. Sono sinceramente onorato di intraprendere questo viaggio e mi sento anche un po’ confusamente grato alla sorte, che non mi abbia permesso di metterlo in scena negli anni precedenti, ma solo adesso, dopo aver visto l’esplodere della pandemia e della guerra in Ucraina. Certamente avrei preferito non vedere nessuna delle due, ma entrambe, in forme diverse, hanno generato diversi stili di follia e di isteria collettive, sia mentale sia intellettuale, sia ovviamente sociale. Conosciamo oggi ogni sorta di delirio isterico e folle che consuma il nostro vivere quotidiano e ammala, oltre che l’aria e il cibo, anche la nostra anima, continuamente, inesorabilmente. Miller ha proiettato il suo mondo nella Salem della caccia alle streghe, attestandone le similitudini prima, e restituendo forza disgregatrice a quel sistema, poi. A noi non rimane che raccogliere le nostre forze più pure e potenti, la massima lucidità di pensiero e la più forte volontà di azione, per poter raccontare questa storia». 
Sabato 29 ottobre alle 18.30 negli spazi del Centro Trevi si svolgerà il secondo appuntamento nell’ambito della rassegna “Sottosopra il teatro” organizzata in collaborazione con il Centro Trevi- Trevilab. L’incontro ad ingresso gratuito si propone di conoscere protagoniste/i delle stagioni attraverso sguardi differenti. La compagnia de “Il crogiuolo” – capitanata da Filippo Dini –  dialogherà con Valeria Trevisan, direttrice della Biblioteca Provinciale Claudia Augusta. 
I biglietti e le nuove formule degli abbonamenti sono acquistabili alla Cassa del Comunale di Bolzano in Piazza Verdi 40 (mart.-ven. 11-14 e 17 -19 e sab. 11-14). I ticket per lo spettacolo sono acquistabili anche on-line sul sito www.teatro-bolzano.it

Foto, Filippo Dini e Manuela Mandracchia/© Photo Luigi De Palma