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Con «Gli assassini della porta accanto», sconvolgenti pagine di storia saranno protagoniste al teatro di S. Giacomo sabato 8 ottobre

4 Ottobre 2022

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Con «Gli assassini della porta accanto», sconvolgenti pagine di storia saranno protagoniste al teatro di S. Giacomo sabato 8 ottobre

In un racconto esclusivo che non potrà lasciare indifferenti, il giornalista d’inchiesta Udo Gümpel, in dialogo con Luca Fregona, riferirà in parole e immagini del suo lavoro di reporter investigativo sulle stragi naziste del “dopo 8 settembre 1943” (eccidio di Sant’Anna di Stazzema, strage di Marzabotto, boia di Genova, eccetera), con il focus sui relativi perpetratori, sulle lungaggini della giustizia e molto altro.

Furono migliaia i civili inermi trucidati senza pietà dal contingente nazista in Italia all’indomani dell’armistizio con gli alleati del 1943: famiglie intere, e soprattutto donne, anziani, bambini finanche di pochi mesi di vita. Una terribile pagina di storia che proprio in questi giorni è tornata d’attualità in relazione all’aspetto dei risarcimenti ai discendenti delle vittime. Come a dire che, circa ottant’anni dopo, quei tragici fatti continuano a viaggiare sotto traccia; e si avverte ancora l’esigenza di “rimediare”, per come ormai possibile, a ferite mai sanate.
Sennonché vuole il caso che un tema di spessore come la ricerca di verità sulle stragi naziste perpetrate nel nostro Paese da uomini appartenenti principalmente alle SS, ma anche alla Wehrmacht e ad altri corpi, appoggiati ove del caso da milizie della Rsi, sarà al centro di una serata dal carattere esclusivo, programmata ben prima che il tema si riaffacciasse sulla soglia; una serata pensata per tutti gli interessati desiderosi di conoscenza, di approfondimento, anche di scoperta.

«Gli assassini della porta accanto», questo il titolo della conferenza-evento, in lingua italiana, in programma al Teatro di S. Giacomo (via Maso Hilber 5, S. Giacomo di Laives) sabato 8 ottobre 2022 con inizio alle 20.30 e ingresso gratuito (prenotazioni consigliate su https://udog0810.eventbrite.it oppure mail a prenotazioni.culturasangiacomo@gmail.com).

Protagonista sul palco sarà un relatore d’eccellenza quale il giornalista d’inchiesta Udo Gümpel, attualmente corrispondente per il gruppo televisivo tedesco RTL da Roma, dove vive da anni alternando periodi in Germania.
Era la fine degli anni Novanta quando Gümpel, spinto da sete di verità storica e da senso civico, uniti all’incapacità di accettare che suoi connazionali colpevoli delle suddette atrocità fossero sfuggiti, quasi o del tutto, alle maglie della giustizia, iniziò a occuparsi per la prima rete televisiva tedesca dei crimini del “dopo 8 settembre 1943”. Al punto da mettersi egli stesso, sia individualmente che in collaborazione con lo storico Carlo Gentile, sulle tracce dei perpetratori.
Una delicata missione che ha affrontato calandosi sempre nel punto di vista delle vittime; e che lo ha portato a scoprire fra l’altro che due dei più efferati assassini li aveva avuti, in un certo senso, per “vicini di casa” (da qui il titolo della conferenza), vivendo essi ad Amburgo, sua città natale – e addirittura nel suo stesso quartiere.

Il discorso si dipanerà attraverso vicende più e meno note o finanche in parte sconosciute, soprattutto in talune loro pieghe: eccidio di Sant’Anna di Stazzema, strage di Monte Sole / Marzabotto, il boia di Genova, il presunto “armadio della vergogna”, eccetera.
In dialogo con il giornalista e scrittore Luca Fregona, caporedattore del giornale Alto Adige, e accompagnandosi con la visualizzazione di immagini d’impatto e spezzoni filmati, Gümpel riferirà delle inchieste giornalistiche da lui condotte e delle acquisizioni fatte nella sua ricerca di tali criminali – allora già anziani, eppure il più delle volte non ancora chiamati a rendere conto delle proprie azioni davanti a Tribunali né tedeschi né italiani. Col che, i riflettori si accenderanno anche su ciò che Gümpel definice “il silenzio e le lungaggini della giustizia sia tedesca che italiana, con l’eccezione di pochissime Procure”.

Merita di essere rilevato come, proprio assieme allo storico Carlo Gentile, Gümpel sia curatore di un progetto italo/tedesco d’alta valenza approvato dai Ministeri degli Esteri di Italia e Germania: il cosiddetto “Täterprojekt”. Che, ripercorrendo la storia dei maggiori eccidi nazisti in Italia, accende un faro anche sulla pressoché indisturbata vita post-bellica dei loro responsabili e cerca di dare delle risposte a interrogativi aperti. Ad esempio: come hanno potuto, dei giovani tedeschi tra i 18 e i 25 anni (età media degli autori materiali delle stragi del ‘43-’45, come riferisce Gümpel) ritenere ammissibile uccidere donne, bambini, anziani innocenti? Loro stessi non li ritenevano responsabili di atti di guerra, eppure li ammazzarono a sangue freddo. O ancora: come si spiega che dopo la guerra quasi nessuno dei perpetratori abbia avuto pentimenti e sentito l’impulso a confessare e costituirsi? Grandi quesiti che c’è da aspettarsi Gümpel svisceri anche sul palco di San Giacomo, andando al punto circa le risposte che si è dato e le conclusioni a cui è giunto. 

Rimanendo agli aspetti che sicuramente affronterà in conferenza, interpellato al riguardo ci ha voluto dare qualche ulteriore anticipazione: «Dirò di come, detti criminali, siamo arrivati a identificarli e individuarli con altissima certezza (un errore di persona sarebbe stato imperdonabile), e delle mie sensazioni nel relazionarmi con loro parlandoci lungamente; ma anche di come, da me confrontati con gli eventi, ancora sessant’anni dopo i fatti abbiano tutti tentato di giustificarsi con argomentazioni penose»

Un racconto che si prospetta per certi versi sconvolgente, dunque, ma al tempo stesso un’occasione per fare propri dei tasselli di storia che chiedono di essere conosciuti. Che è poi in fondo anche la ragione per cui il Centro culturale San Giacomo, organizzazione che opera con il sostegno dell’Assessorato alla cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Laives, ha deciso di inserire nel proprio programma questo evento. «Ci auguriamo – afferma il presidente dell’associazione, Alberto Covanti – che la serata lasci delle tracce negli spettatori, da un lato contribuendo a coltivare e nutrire la memoria su queste pagine di storia, dall’altro anche nel senso di evidenziare una conclusione inevitabile: vicende così, chiunque ne siano i protagonisti, non devono ripetersi».

Inverno 2002, Amburgo – una delle più sorprendenti interviste di Udo Gümpel: quella cioè con un “perpetratore” che sarà poi condannato in via definitiva in Italia. Ne riferirà in conferenza. Foto: Blond Scrl

Udo Gümpel – Foto: Blond Scrl