Provincia e sindacati della scuola hanno siglato (oggi mercoledì 26 ottobre) l’ipotesi di un primo contratto collettivo-stralcio degli insegnanti della scuola statale per il triennio 2022-2024.
La categoria della scuola della Cgil/Agb considera il risultato solo parzialmente soddisfacente. L’iniziale condizione posta dalla Provincia di collegare gli adeguamenti stipendiali ad un aumento delle ore d’insegnamento settimanali è stata concordemente rifiutata dai sindacati e depennata dalla bozza. I sindacati hanno accettato l’offerta della Provincia di un arretrato una tantum di 1788 euro lordi per il 2022, che dovrà essere pagato entro la fine dell’anno. Dal 2023 lo stipendio mensile aumenterà di 114,50 euro lordi, pagati attraverso il “compenso individuale accessorio”. Questa somma, per la prima volta, spetterà a tutti gli insegnanti, anche a quelli a tempo indeterminato senza diritto alla retribuzione estiva.

La Provincia ha chiesto l’adeguamento delle norme sul premio di produttività alla legge provinciale che prevede l’abolizione dell’importo minimo e del tetto massimo del premio per ciascun insegnante.

La Flc/Gbw si impegnerà sul terreno delle trattative decentrate affinché il premio di produttività sia determinato con criteri obiettivi e si batterà per i diritti delle lavoratrici madri e delle/degli insegnanti di inglese nella scuola primaria. Secondo il sindacato, il divario stipendiale tra insegnanti statali e della formazione professionale provinciale purtroppo continua a crescere. Ciò contraddice gli obiettivi fissati col Protocollo d’intesa del 2021, che prevede l’adeguamento degli stipendi degli insegnanti statali a quelli dei colleghi provinciali.

Restano ancora da affrontare, infine, la perdita di potere d’acquisto nel triennio 2019-2021 e l’adeguamento degli stipendi all’attuale tasso d’inflazione.